Roma, 9 novembre 2025
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San Giovanni in Laterano, la madre di tutte le chiese: Roma celebra la sua dedicazione

Il 9 novembre Roma celebra la dedicazione di San Giovanni in Laterano, la cattedrale del Papa: storia, origini e il messaggio di Leone XIV.

di Gianluca DoderoULTIMO AGGIORNAMENTO 4 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Ogni 9 novembre Roma festeggia una ricorrenza che racconta, più di ogni altra, la nascita della sua identità cristiana: la Festa della Dedicazione della Basilica di San Giovanni in Laterano. È una solennità che parla non solo ai romani, ma all’intera Chiesa cattolica, perché quella che sorge sul colle del Laterano non è una chiesa qualsiasi: è la cattedrale di Roma, la sede ufficiale del vescovo della città - che è anche il Pontefice. Per questo motivo, San Giovanni in Laterano porta un titolo solenne:

«Omnium urbiset orbis ecclesiarum mater et caput»

Ossia, la madre e il capo di tutte le chiese della città e del mondo.

Una basilica più antica di San Pietro

Per chi non conosce Roma, può sorprendere scoprire che San Giovanni in Laterano, e non San Pietro, è la chiesa principale del cattolicesimo.

La sua origine risale al IV secolo, quando l’imperatore Costantino, dopo aver riconosciuto la libertà di culto ai cristiani, donò al Papa il terreno dei Laterani — una nobile famiglia romana — per costruirvi la prima grande basilica cristiana.

Era un segno epocale: dopo secoli di persecuzioni, il cristianesimo usciva dalle catacombe e si manifestava pubblicamente nel cuore della città.

Attorno alla basilica sorse il Patriarchio Lateranense, residenza dei papi per oltre un millennio, fino al trasferimento in Vaticano. Accanto alla chiesa si trovano ancora oggi il battistero più antico di Roma e l’obelisco egiziano, il più alto del mondo, che si innalza per 32,18 metri. Realizzato nel XV secolo a.C. è anche il più antico della città.

Dal Salvatore ai Santi Giovanni

La basilica non nacque con l’attuale nome. In origine era dedicata al Santissimo Salvatore, titolo che ricordava Cristo redentore. Solo in seguito venne aggiunta la doppia dedica ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista, per volontà di Papa Gregorio Magno, e nel tempo quel nome finì per prevalere.

Da un antico equivoco nacque anche una curiosa leggenda medievale: un testo liturgico del X-XI secolo raccontava che l’immagine del Salvatore, «dipinta sulle pareti, apparve visibilmente a tutto il popolo». Molti pellegrini credettero che nel giorno della consacrazione il volto di Cristo fosse miracolosamente apparso su un muro della basilica. In realtà, spiegano gli storici, il testo voleva solo indicare che quella era la prima rappresentazione pubblica del volto di Cristo a Roma dopo l’editto di Costantino.

La festa del 9 novembre

In occasione della celebrazione odierna, Papa Leone XIV ha tenuto un’omelia centrata sulla Chiesa «cantiere aperto», e non come costruzione già terminata.

«Anche noi, operai della Chiesa vivente — ha detto il Papa — prima di erigere strutture imponenti dobbiamo scavare, in noi stessi e attorno a noi, per eliminare ogni materiale instabile e raggiungere la nuda roccia di Cristo».

Un’immagine che unisce passato e presente: così come la Basilica del Laterano nei primi anni del cristianesimo, anche la Chiesa odierna si costruisce ogni giorno sulla solidità della fede.

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