Roma, 17 settembre 2025
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Roma e caldo estremo: 835 morti quest’estate. In Europa oltre 16mila vittime legate alle temperature record

L’estate 2025 è stata la quarta più calda mai registrata, con una media di 0,9°C sopra il periodo 1990-2020

di Anita Armenise e Edoardo IacolucciULTIMO AGGIORNAMENTO 4 ore fa - TEMPO DI LETTURA 3'

L’estate 2025 si lascia alle spalle un bilancio drammatico. In Europa il caldo ha provocato la morte di oltre 16.500 persone, più di 4.500 soltanto in Italia. A Roma, secondo le stime dei ricercatori dell’Imperial College e della London School of Hygiene and Tropical Medicine, si contano 835 decessi tra giugno e agosto. Tra le 30 capitali analizzate, Roma risulta tra le più colpite, insieme ad Atene e Bucarest.

Lo studio, basato su modelli climatici e registri storici di mortalità, conferma che le ondate di calore sono il fenomeno atmosferico estremo più letale, ma al tempo stesso ancora sottovalutato. «La maggior parte delle vittime muore nelle case o negli ospedali, senza che il caldo venga menzionato nei certificati di morte», ha spiegato il Dr. Garyfallos Konstantinoudis dell’Imperial College London.

Italia sotto pressione: Milano, Napoli e Torino tra le città più colpite

Il bilancio nazionale è tra i più gravi in Europa: 4.597 morti attribuibili al caldo. A Milano i decessi stimati sono 1.156, a Napoli 579, a Torino 230. Numeri che superano persino quelli di Paesi interi come la Germania (1.477), la Francia (1.444) o il Regno Unito (1.147).

La popolazione più fragile è quella anziana: l’85 per cento delle vittime aveva più di 65 anni. Con l’invecchiamento demografico in Europa – la percentuale di over 80 passerà dal 6 per cento attuale al 15 per cento entro il 2100 – gli esperti avvertono che senza interventi immediati il rischio di mortalità continuerà a crescere.

L’allarme di Greenpeace: «La crisi climatica è una questione di salute pubblica»

Commentando i dati, Greenpeace Italia ha ricordato che 16.500 dei 24.400 decessi totali non si sarebbero verificati senza il riscaldamento globale di origine antropica.

«La crisi climatica continua a mietere vittime e si conferma una delle più grandi emergenze del nostro tempo», ha dichiarato Federico Spadini, della campagna clima di Greenpeace Italia. «Continuare a estrarre e bruciare gas e petrolio, fornire sussidi al settore fossile e promuovere incentivi per le grandi aziende inquinanti sono le ragioni che ci hanno condotto alla drammatica situazione attuale, in cui la crisi climatica è diventata anche una questione di salute pubblica. Per questo dobbiamo invertire al più presto la rotta con una reale e rapida transizione alle fonti rinnovabili».

Secondo Greenpeace Italia, le città italiane risultano fra le più colpite d’Europa: Milano e Roma sono prime per morti premature dovute al cambiamento climatico, con 1.156 e 835 decessi rispettivamente, mentre anche Napoli e Torino figurano tra le prime dieci città europee più colpite.

«L’Italia è uno dei principali hotspot della crisi climatica in Europa, ma i governi non stanno facendo abbastanza. L’Europa e l’Italia rischiano di arrivare del tutto impreparate alla COP30 in Brasile. È arrivato il momento per i leader europei di dimostrare coraggio e impegnarsi una volta per tutte per l’abbandono dei combustibili fossili», ha aggiunto Spadini.

Roma in prima linea: resilienza urbana e urgenza climatica

I ricercatori sottolineano l’importanza di politiche urbane mirate. Roma, città già segnata dall’effetto isola di calore, è chiamata a rafforzare la rete di spazi verdi e zone d’ombra, per offrire rifugi freschi alle comunità più vulnerabili. Un obiettivo nell'agenda del Campidoglio che sta mettendo in atto più misure, in linea con il piano di strategia mirato per contrastare gli effetti del cambiamento climatico che avanza sui progetti di adattamento.

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