Un nuovo episodio di violenza a sfondo omofobo scuote la Capitale. Alessandro Ansaldo, giovane di 25 anni, ha denunciato di essere stato insultato e poi colpito al volto con un pugno mentre si trovava in corso Vittorio Emanuele II, nel cuore di Roma. L’aggressione, avvenuta nella notte del 13 settembre, è stata segnalata ai Carabinieri della Stazione Prati il giorno successivo.
Secondo la denuncia, prima delle percosse il ragazzo sarebbe stato preso di mira con frasi offensive legate al suo orientamento sessuale. Trasportato in ospedale, è stato dimesso con una prognosi di venti giorni. Le indagini sono in corso per ricostruire dinamica e responsabilità.
«Leggere dell’ennesima aggressione ai danni di un ragazzo gay in pieno centro nella nostra città, oltre che rabbia, mette i brividi», ha dichiarato Marilena Grassadonia, coordinatrice per le Politiche dei diritti LGBT+ di Roma Capitale. «Quello che è accaduto ad Alessandro è l’ennesima aggressione omofoba che conferma la necessità di una legge nazionale contro l’omolesbobitransfobia e di azioni culturali profonde a partire dalle scuole. Chi agisce violenza è spesso molto giovane e agisce in branco, con modalità squadriste».
Grassadonia ha ribadito la solidarietà al giovane e il «rinnovato impegno del lavoro che come Roma Capitale stiamo portando avanti, a fianco della comunità lgbtqia+ e delle associazioni».
Durissimo anche il commento di Rosario Coco, presidente di Gaynet, che ha definito l’episodio «l’ultimo di una lunga serie» e ha parlato di un «clima irrespirabile, alimentato da un Governo che da un lato cavalca retoriche divisive e dall’altro tenta di cancellare la prevenzione nelle scuole».
Coco ha chiesto che Roma Capitale approvi presto le linee guida contro le discriminazioni di genere, elaborate da Commissione Parità, Ufficio diritti LGBT+ e associazioni, e già in attesa di discussione in Assemblea Capitolina. «Un modello – ha aggiunto – che prevede la costituzione in parte civile dei comuni nei casi di reati legati a orientamento sessuale e identità di genere».
L’episodio avviene a pochi giorni dal caso di un giovane suicidatosi a Latina, anche lui vittima di discriminazioni. Associazioni e istituzioni sottolineano come la sequenza di aggressioni e atti di violenza segnali un’emergenza sociale che richiede risposte non solo giudiziarie, ma anche culturali ed educative.
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