
L’incidente che ieri ha ucciso la ventiduenne Beatrice Bellucci sta scuotendo l’opinione pubblica romana e nazionale. Mentre gli inquirenti si stanno adoperando nella ricostruzione della dinamica dello schianto, avvenuto nella tarda serata di sabato tra la MINI della giovane e una BMW con a bordo due ragazzi di 20 e 22 anni, stanno arrivando messaggi continui di solidarietà - da parte di amici, colleghi di università e anche dall’As Roma - ma anche di preoccupazione per un problema endemico della città.
Nonostante non ci siano ancora conferme su una corsa clandestina organizzata, secondo i primi rilievi della Polizia Locale di Roma Capitale, il conducente della BMW potrebbe essere stato coinvolto in una sfida improvvisata al semaforo con altri veicoli, poi fuggiti subito dopo l’impatto.
Al momento, si tratta soltanto di un’ipotesi investigativa: nessun riscontro certo, ma diverse testimonianze e alcune immagini potrebbero aprire nuovi scenari.
Gli agenti del gruppo Colombo stanno vagliando almeno dieci telecamere lungo il tratto stradale interessato, comprese quelle dei semafori dotate di sistema T-Red, in grado di registrare il passaggio con il rosso e la velocità dei veicoli.
L’apporto delle immagini servirà per capire se prima dell’impatto, ci sia stato davvero un “testa a testa” tra auto o un inseguimento a folle velocità. Ad aggiungersi al ruolo determinante delle telecamere, ci sono le testimonianze di alcuni presenti che avrebbero riferito di aver visto più vetture sfrecciare oltre i 150 km/h.
Il giovane alla guida della BMW, attualmente indagato per omicidio stradale, ha negato ogni coinvolgimento in qualsiasi tipo di gara al volante. Nelle dichiarazioni agli investigatori avrebbe detto di essere stato tamponato da un’altra auto poco prima di perdere il controllo e finire contro la Mini di Beatrice Bellucci.
Gli agenti hanno, come da prassi, sequestrato il suo cellulare, per determinare o escludere eventuali distrazioni al volante o contatti con altri conducenti nei minuti precedenti allo schianto. Idem per i social network, sempre più un elemento chiave nella ricostruzioni di incidenti stradali, per accertare se esistano video o post legati all’incidente.
Nelle prossime ore la Procura di Roma riceverà la prima informativa della Polizia Locale e disporrà l’autopsia sul corpo della giovane, nota tra amici e familiari come “Bibbi”.
La Procura è già al lavoro per cercare le due auto misteriose che potrebbero aver sfidato la BMW poco prima dello schianto. Se la loro presenza fosse confermata, i conducenti rischierebbero l’accusa di omissione di soccorso, oltre alle responsabilità legate alla dinamica dell’incidente.
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