L’atletica italiana torna sul gradino più alto del podio mondiale nel salto in lungo. A riuscirci è Mattia Furlani, ventenne romano nato a Marino e residente a Rieti, che allo Stadio Nazionale di Tokyo ha firmato un’impresa storica: 8,39 metri. L’azzurro ha conquistato il titolo iridato 24 anni dopo l’ultimo trionfo italiano nella specialità, quello di Fiona May.
L’Italia festeggia così un ritorno al vertice, con Furlani che ha battuto il giamaicano Tajay Gayle (argento) e il cinese Shi Yuhao (bronzo). Un successo arrivato al termine di una gara combattuta, nella quale il giovane lunghista era scivolato fino al settimo posto prima di trovare la misura della consacrazione.
Oltre l'As Roma, a congratularsi con l'atleta romano e romanista, anche il sindaco Roberto Gualtieri: «Grandissimo Mattia Furlani che vince una storica medaglia d'oro nel lungo ai mondiali di atletica di Tokyo! Un risultato eccezionale - aggiunge - che rende orgogliosa tutta la Città metropolitana di Roma! Mattia ti aspettiamo per festeggiare e ringraziarti di questa meravigliosa emozione!».
Non si è fatta attendere la reazione del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha esaltato il talento di Furlani: «Orgoglio del Lazio e d’Italia: Mattia Furlani è campione del mondo nel salto in lungo. Un ragazzo di Marino adottato da Rieti per gli allenamenti che con talento, sacrificio e determinazione ha portato il nostro Paese sul gradino più alto del podio mondiale».
Rocca ha aggiunto: «La sua vittoria non è solo un risultato sportivo straordinario, ma il segno di una terra che sa crescere giovani capaci di trasformare i sogni in realtà. A Mattia vanno le congratulazioni più vive e il ringraziamento di tutti noi: ha regalato emozioni che resteranno nella storia e ha mostrato ai ragazzi e alle ragazze del Lazio che nulla è impossibile quando ci si mettono passione e cuore».
Subito dopo la gara, ai microfoni di Rai Sport, Furlani ha lasciato trasparire tutta l’emozione per il trionfo: «Non so se è tutto vero. È successo qualcosa di magico stasera, inizio con i ringraziamenti soprattutto a mamma, che ha fatto un lavoro incredibile in pedana».
Il giovane azzurro ha poi aggiunto: «È stato un anno di crescita fantastico, fino a due anni potevo solo sognare tutto questo, adesso è realtà. Abbiamo lavorato tantissimo grazie al mio team fantastico e alla mia famiglia. Ringrazio anche un po’ me stesso, anche se il lavoro è ancora tanto e spero sia solo l’inizio. Faccio ciò che amo fare, ed è la cosa più bella di tutte, anche dell’oro. Grazie a tutta l’Italia: questa medaglia è per tutti voi».
Furlani è cresciuto a Rieti, dove si allena sotto la guida della madre Khadidiatou Seck, ex velocista di origini senegalesi, mentre il padre Marcello Furlani è stato saltatore in alto da 2,27. Mattia ha iniziato frequentando i campi di atletica sin da bambino, ma tra gli 8 e i 13 anni ha praticato soprattutto basket.
Il cambio di disciplina ha mostrato presto i frutti: da cadetto ha vinto il tricolore nell’alto, nel 2020 ha siglato la miglior prestazione nazionale under 16 (2,10) e nei 150 metri (16"57). Nel 2021 agli Europei under 20 ha saltato 2,17 diventando il miglior italiano di sempre a 16 anni.
La sua progressione nel lungo è stata vertiginosa: nel 2022 ha migliorato il record allievi di Andrew Howe con 7,87, nel 2023 ha stabilito il record europeo under 20 indoor (7,99) e poi è atterrato a 8,44 ventoso, miglior misura under 20 della storia in ogni condizione, oltre a conquistare l’oro continentale di categoria.
Nel 2024 ha ritoccato il record europeo indoor under 20 con 8,08, è diventato primatista italiano assoluto al coperto con 8,34 e ha vinto l’argento ai Mondiali indoor di Nanchino. Agli Europei di Roma è salito a 8,38, mentre alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha centrato il bronzo con 8,34, diventando la più giovane medaglia dell’atletica italiana degli ultimi cento anni.
Il successo di Mattia Furlani a Tokyo ha un significato storico: con 20 anni e 6 mesi ha battuto il primato di più giovane campione mondiale nel lungo, appartenente a Carl Lewis (22 anni a Helsinki 1983).
Oggi Furlani è il simbolo di una nuova generazione di atleti italiani capaci di riscrivere la storia. Un talento precoce che ha saputo trasformare sogni e sacrifici in un oro mondiale, riportando l’Italia sul tetto del mondo nel salto in lungo dopo oltre due decenni.
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