
È il primo museo allestito dagli studenti della scuola media. Il nuovo Museo di scienze naturali dei bambini «Alberto Manzi» è stato ufficialmente inaugurato martedì 2 dicembre alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e della magnifica rettrice della Sapienza Antonella Polimeni. La struttura nasce all’interno della scuola Fratelli Bandiera dell’Ic Montessori-Pini e rappresenta un nuovo punto di riferimento per la divulgazione scientifica rivolta ai più piccoli.
Il museo è dedicato ad Alberto Manzi, straordinario educatore e figura centrale nel processo di alfabetizzazione del Paese, celebrato nel 2024 nel centenario della sua nascita. Manzi, attraverso la trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi, insegnò a leggere e scrivere a migliaia di adulti tra il 1960 e il 1968, diventando un simbolo nazionale di emancipazione culturale. Celebrarne l’eredità, sottolinea l’amministrazione, significa valorizzare l’istruzione come strumento di crescita umana e sociale, e riconoscere il lavoro di chi continua a diffondere conoscenza, senso critico e inclusione.
Il nuovo museo ospita i lavori realizzati dagli studenti insieme alla maestra Titti, in un percorso che intreccia didattica, creatività e scoperta scientifica. Gli spazi includono una galleria introduttiva dedicata alla vita e alla pedagogia di Manzi e diverse sale interattive su temi come storia naturale, astronomia ed evoluzione umana.
Il II municipio ha finanziato e seguito gli interventi di ristrutturazione, tinteggiatura e allestimento degli ambienti. Un impegno che testimonia, si legge nella nota, la volontà di investire in scuola, cultura e giovani generazioni. «Il Museo Alberto Manzi - ha sottolineato la minisindaca Francesca Del Bello - rappresenta un progetto simbolico e concreto insieme: celebra un grande maestro e rafforza il legame tra scuola, cultura e comunità. È un orgoglio per il nostro municipio aver sostenuto questa iniziativa che guarda al futuro dei nostri bambini con intelligenza, passione e bellezza».
Sulla stessa linea l’assessore municipale alla Cultura Fabrizio Rufo, che ha evidenziato la natura educativa e partecipativa del progetto: «Con questo museo vogliamo offrire ai bambini uno spazio di conoscenza viva, dove scienza e curiosità si incontrano. È un progetto che unisce educazione e memoria, e che fa del territorio un luogo attivo di crescita culturale», ha dichiarato, ringraziando «tutte le insegnanti e gli studenti che hanno reso possibile questa realtà».
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