
È una corsa contro il tempo nel cuore della Capitale per salvare un operaio di 66 anni rimasto intrappolato sotto le macerie dopo il doppio crollo della Torre dei Conti, uno dei simboli medievali dei Fori Imperiali. L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata di lunedì 3 novembre, intorno alle 11.30, durante i lavori di restauro finanziati con i fondi del Pnrr Caput mundi.
Sul posto, dalla mattinata, il sindaco Roberto Gualtieri, il ministro della Cultura Alessandro Giuli e il prefetto di Roma Lamberto Giannini, che seguono da vicino le operazioni di soccorso e sostengono le squadre impegnate. Il sindaco ha anche confortato la moglie dell’operaio, arrivata sul luogo del disastro e assistita dagli psicologi della Sala operativa sociale del Campidoglio.
«È in corso – ha detto il primo cittadino – un lavoro straordinario e pericoloso. Tutte le istituzioni sono unite per supportare i soccorritori e salvare una vita umana. I vigili del fuoco stanno operando con abnegazione, esponendosi a rischi enormi». Il sindaco ha confermato che l’uomo è ancora vivo: «I soccorritori gli hanno messo una maschera d’ossigeno e i medici, saliti tra le macerie, sono riusciti a praticargli i primi interventi».
Il prefetto Giannini ha descritto la situazione come «un’operazione lunga e complessa, i tempi non si possono prevedere. Bisogna conciliare la celerità con la prudenza, perché ogni movimento può provocare nuovi cedimenti». Anche il ministro Giuli ha parlato di «una situazione estremamente delicata» ma ha espresso «cauto ottimismo». «La nostra presenza qui – ha aggiunto – testimonia la gratitudine verso i vigili del fuoco, la protezione civile, le forze dell’ordine e i medici che stanno lavorando con straordinario coraggio».
Secondo le prime ricostruzioni, il cedimento avrebbe interessato «il contrafforte centrale del lato meridionale della torre», causando «il collasso parziale del basamento a scarpa e di parte del vano scala e del solaio di copertura». Cinque operai sono stati tratti in salvo, tre con ferite lievi e uno trasportato in codice rosso all’ospedale San Giovanni.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine per crollo colposo, disastro colposo e lesioni personali, affidato al procuratore aggiunto Giovanni Conzo e al sostituto Mario D’Ovinola. Sono già stati ascoltati i colleghi dell’uomo coinvolto e i titolari delle imprese impegnate nel restauro.
La Sovrintendenza capitolina ai beni culturali ha chiarito che il monumento, chiuso al pubblico dal 2007, era oggetto di un intervento da 6,9 milioni di euro per il consolidamento statico, il restauro conservativo e l’allestimento di un percorso museale. Il primo lotto dei lavori, iniziato nel giugno 2025, era quasi concluso e riguardava la bonifica dell’amianto e alcune opere preliminari da 400 mila euro.
In via precauzionale, l’intera area dei Fori è stata transennata e messa in sicurezza, mentre i tecnici comunali e la protezione civile stanno monitorando le pareti rimaste in piedi. I vigili del fuoco, con le squadre Usar (Urban search and rescue), lavorano ininterrottamente utilizzando sonde acustiche, sensori e bracci meccanici per rimuovere i detriti senza rischiare ulteriori crolli. Dietro le transenne, una folla di cittadini, turisti e colleghi dell’operaio segue con il fiato sospeso le operazioni di soccorso, sperando in un lieto fine.
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