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È morto Massimo Testa, presidente del Tor Di Quinto

  • Edoardo Iacolucci
  • 9 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

«Addio Presidente»: il saluto dell’Usd Tor di Quinto a Massimo Testa. La società piange la scomparsa del suo fondatore, guida e anima, con parole di profonda commozione

massimo testa
Massimo Testa, presidente del Tor di Quinto

«Oggi il Tor di Quinto piange la scomparsa del suo faro, della sua anima, del suo padre fondatore»: con queste parole inizia il post con cui la celebre squadra capitolina Usd Tor di Quinto annuncia la morte di Massimo Testa, suo storico presidente, che si è spento all’età di 80 anni.


La società lo saluta con un messaggio di dolore e gratitudine:

«Ha lasciato un vuoto che nessuna parola potrà colmare. È difficile raccontare cosa abbia significato, per questa società e per il calcio romano, la figura di Massimo».

La sua non era solo una presidenza: era una missione, ereditata dal padre Vittorio, fatta di

«una visione: quella di un calcio che educa, che forma, che insegna a vivere».

Un calcio, continua la società, «fatto di principi, di sacrifici, di orgoglio. Un calcio fatto a immagine e somiglianza sua».


Dal Pci al calcio, un uomo carismatico di altri tempi

Figura carismatica, uomo d'altri tempi, la sua vita è stata segnata anche da incontri importanti - Fidel Castro, Arafat, Sartre, vertici del Pci - con il suo forte legame da sempre avuto con la sinistra italiana. La bandiera del Partito Democratico della Sinistra con la quercia e la falce e martello che negli anni Novanta sventolava fiera sul campo A di via del Bajardo. Uno dei pochissimi campi in erba a Roma, un lusso per centinaia di ragazzi che lì hanno imparato cos'è lo sport, cos'è la vita, che altro non è che «l'arte dell'incontro» per dirla nel modo di Vinícius de Moraes. Ferro e piuma: dal dolce avvertimento - «scarpe da ginnastica per avere più sensibilità sul piede, poi ti potrai mettere gli scarpini» - alle furbizie più divertenti - «quandro è fallo laterale, anche quando non è nostra, tu prendila e batti».


Il 3-5-2, un modulo mantra, imposto praticamente a tutte le squadre. Intorno, personaggi storici, i cuori della società, passati e presenti: il mister «Diavolo» Giulio Pezzali, il mister Etilio «Chicco» Tirillò, «Guarra», il dirigente Giampiero Guarracino e ovviamente il figlio Paolo.


Il ricordo di Torquati, presidente del XV municipio

«Una notizia che non avrei mai voluto leggere» inizia così il ricordo di Daniele Torquati presidente del XV municipio.

«Mi mancherà quella scrivania ingombra di carte in quella stanza gonfia di fumo e foto di ogni tipo: dal calcio agli scatti con Fidel. Quella stanza per cui sapevi l'orario di entrata, ma mai l'ora di uscita per aneddoti del Pci, di Berlinguer e la linea politica di oggi "che è tutto un casino"».

A mancargli sopratutto «le telefonate che iniziavano con "So Massimo" e proseguivano con urla e imprecazioni alle quali si poteva rispondere solo con altrettante urla e imprecazioni. Mi mancheranno i rimproveri prima tuoi, poi miei. Gli occhi sempre attenti nonostante l'apparente disattenzione. Il carattere duro e faticoso, dal cuore grande che non sopportava tutto ciò che veniva avvertita come un'ingiustizia».


Il ricordo va sempre e comunque anche a Paolo, suo figlio che se ne è andato troppo giovane:

«La più grande che hai affrontato è quella di Paolo. Un'ingiustizia che ci ha distrutto e che nonostante ti abbia piegato non hai permesso che distruggesse il Tor di Quinto calcio. Addio Lider Massimo. Addio Massimo Testa. Abbraccia Paolo».

Usd Tor di Quinto, una squadra di quartiere conosciuta in tutta Italia

La sua presenza si è fatta sentire ovunque nel club, dai campi di gioco alla gestione quotidiana, con un’attenzione maniacale ai dettagli e un amore incondizionato per la maglia. Sotto la sua guida, il Tor di Quinto è diventato, secondo le parole del club,

«un modello. Un luogo dove migliaia di ragazzi hanno trovato una casa, un sogno, una direzione».

La presenza di Massimo è stata costante: «con Massimo in panchina, poi in tribuna, poi dietro ogni dettaglio della vita del club, nulla è mai stato lasciato al caso: ogni passo è stato mosso con amore, con passione autentica, con spirito di servizio».


Anche il club ricorda anche la forza con cui ha affrontato il dolore più grande: «dopo la tragica perdita del figlio Paolo, Massimo non ha mollato. Ha stretto i denti, ha rialzato la testa e ha continuato a lottare».


E aggiunge:

«questa maglia era, ed è, la sua famiglia. E lo sarà per sempre».

I funerali di Massimo Testa

I funerali si svolgeranno giovedì, alle ore 15, proprio nel campo del Tor di Quinto, come fu per suo figlio Paolo. Un luogo che, come sottolinea il club, «ha costruito, amato, difeso». E che da oggi sarà, anche, «il suo monumento».

«L’ingresso è aperto a tutti - si legge nella nota del club rossoblu - a chi lo ha conosciuto, a chi lo ha ammirato, a chi deve a lui un pezzo della propria vita. Saremo lì, uniti, stretti, per salutarlo come merita».

Il ricordo finisce con due semplici parole, cariche di tutto quello che bisogna dire:

«Grazie Massimo. Per tutto. Per sempre».

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