Residenti contro la "piccionara" di via Seiano: «Non saltano un pasto. Sembra un film di Hitchcock»
- Anita Armenise
- 6 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Il sentimento comune tra residenti e commercianti non è contro gli animali, ma contro la negligenza. «Non è animalismo, è inciviltà», sbotta un commerciante

«I portavasi diventano mangiatoie e la signora non fa mancare loro un pasto, colazione pranzo e cena». A raccontare quello che i residenti di via Lucio Elio Seiano vivono ogni giorni da quattro anni sono i commercianti della via da quando una vera e propria colonia di piccioni staziona perennemente sull'edificio e nelle vie adiacenti. Perchè una donna, residente del terzo piano in uno degli appartamenti, cosparge i davanzali e i vasi del suo balcone con mangime per uccelli, attirando stormi di piccioni e gabbiani.
«Il guano si riversa nei balconi, nelle strade, sui negozi. Anche i palazzi di fronte sono coinvolti», raccontano i residenti. Il disagio però non si ferma ai piccioni. Cora, il portiere del condominio di fronte, aggiunge un dettaglio inquietante: «Non solo piccioni, ma anche gabbiani. Si azzuffano tra loro, è pericoloso. Una sera un gabbiano ha decapitato un piccione in volo e il corpo è finito sulla macchina di una signora: sembrava una scena di Hitchcock». Per allontanare gli stormi i residenti spesso sparano dei petardi per allontanare gli stormi.
Commercianti in difficoltà: «I clienti con la piega fatta sotto l’ombrello per non prendere escrementi di piccione in testa»
Anche le attività commerciali ne risentono. Danilo, parrucchiere del salone Titanio, racconta: «I clienti devono uscire con l’ombrello dopo la piega per evitare di essere colpiti dagli escrementi» La proprietaria del negozio SaponieAltro aggiunge: «Abbiamo dovuto rifare il cemento davanti al negozio. C’era un solco dovuto alle beccate, è assurdo».
Un'altra commerciante parla di vere e proprie strategie messe in atto dalla signora: «Di notte paga una persona per dare da mangiare ai gabbiani, e ha dieci gatti in casa. Ha già ricevuto multe, ma paga e continua». Infatti sulla vicenda è intervenuto anche il reparto di Tutela Ambientale della polizia locale che ha più volte ammonito e multato la donna. Perchè esiste nel regolamento comunale che vieta «su tutto il territorio comunale di somministrare in modo sistematico alimenti ai colombi allo stato libero». Il comune, infatti, «incentiverà, per le persone che stabilmente forniscono mangime a questi animali, la distribuzione di mangime adatto che dovrà essere somministrato in apposite aree individuate». Non di certo sui davanzali di un condominio.
Il quartiere si mobilita: «Non è animalismo, è inciviltà»
Il sentimento comune tra residenti e commercianti non è contro gli animali, ma contro la negligenza. «Non è animalismo, è inciviltà», sbotta un commerciante. «Se vuoi aiutare gli animali, lo fai nel rispetto della comunità. Così non fai del bene a nessuno, né agli animali né alle persone».