Finisce bene la storia Yuna, la gattina scomparsa sulla Metro B: ritrovata e ora al sicuro
- Giacomo Zito
- 15 ore fa
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Fuggita da un trasportino sulla linea B il 24 aprile, Yuna era stata cercata per giorni da volontari e cittadini. Oggi si scopre che è stata recuperata quella stessa sera da un giovane che l’ha accolta in casa. ENPA: «Sta bene, ma serve più attenzione per evitare questi incidenti».

Aveva tenuto con il fiato sospeso volontari, associazioni e centinaia di utenti social: Yuna, una giovane gatta tigrata, era scomparsa lo scorso 24 aprile all’interno di un vagone della metro B, in direzione Rebibbia. La sua fuga dal trasportino, avvenuta in circostanze concitate e poco chiare, aveva subito attivato una corsa contro il tempo da parte di volontari e cittadini.
La pagina Facebook dell’Enpa di Roma, che ha seguito il caso sin dall’inizio, ha ricostruito i dettagli attraverso aggiornamenti quotidiani. Dopo giorni di sopralluoghi, contatti con Atac e perfino il coinvolgimento di un consigliere della Città Metropolitana, la svolta è arrivata grazie a una segnalazione anonima.
Il racconto del ragazzo che l’ha salvata
La sera del 30 aprile, l’Enpa ha reso noto di essere stata contattata da un giovane che ha dichiarato di essere colui che ha recuperato Yuna quella stessa sera del 24 aprile. Nel messaggio inviato in forma anonima, ha raccontato di aver trovato la gattina «visibilmente provata, molto magra e affamata» e di averla presa con sé.
«Il giorno dopo l’ho portata dal veterinario per controlli e microchip (che non aveva). Ora sta bene, è al sicuro, vive in casa con me e altri gattini», ha scritto, allegando due foto della micia e precisando che oggi si chiama Lola.
Le ricerche al deposito Atac e l'appello social
Nel frattempo, i volontari erano impegnati nelle ricerche anche all’interno del deposito Atac di Eur Magliana, dove era stata ricoverata la carrozza 22, l’ultima su cui Yuna era stata avvistata. Dopo un lungo iter burocratico, aggravato anche dalla concomitanza con i funerali di Papa Francesco, il permesso per accedere era stato ottenuto solo giorni dopo.
Nel deposito, tuttavia, non erano emerse tracce della gatta. Altri indizi erano giunti da una segnalazione via Instagram, dove un ragazzo di nome Stefano aveva riferito di aver visto la micia sulla metro e di aver contribuito a catturarla insieme ad altre persone. Uno dei presenti l’avrebbe poi presa con sé, dicendo: «Non c’è problema, ho già sei gatti». Ma all’epoca, il suo nome restava ignoto.
Una storia a lieto fine, ma anche un monito
Il lieto fine, arrivato grazie alla condivisione online e all’attenzione di cittadini attenti, non cancella le criticità emerse nel corso dei giorni. L’Enpa ha sottolineato che la mancata denuncia immediata ha impedito il recupero tempestivo delle immagini di sorveglianza, come previsto dai protocolli Atac, e ha rallentato le operazioni.
«La situazione di Yuna – ha spiegato l’associazione – è stata aggravata da una serie di eventi sfortunati, tra cui il trasporto in un luogo inadatto da parte di una bambina, con un trasportino non idoneo». La speranza, ora, è che episodi simili non si ripetano, e che cresca la consapevolezza sui rischi di trasportare animali nei luoghi pubblici senza le dovute precauzioni.