Un pallone contro le bombe: la storia di Artur e il suo idolo Dovbyk
- Edoardo Iacolucci
- 10 ore fa
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Tredicenne ucraino salva gli amici dai bombardamenti del campetto. Dovbyk gli invia un messaggio di solidarietà e lo invita a Roma: «Vieni a vedere una partita»

Un gesto di cuore e di coraggio unisce due storie distanti ma profondamente connesse: quella di Artur Monakhov, tredicenne ucraino scampato alla guerra, e quella di Artem Dovbyk, attaccante della Roma, un simbolo di speranza in questi tempi per tanti giovani del suo Paese.
L’emittente RaiNews24 ha raccontato la commovente vicenda di Artur, giovane calciatore originario di Zaporizhzhia, che è stato costretto a fuggire insieme alla madre Natalia verso Kyiv a causa dei continui attacchi russi. Un trasferimento forzato, come per centinaia di migliaia di bambini ucraini, segnati dalle esplosioni e dalla paura.
Il trauma e la rinascita
Durante i bombardamenti russi del luglio 2024, una palazzina di fronte alla casa di Artur è stata rasa al suolo. L’evento ha provocato in lui un violento attacco di panico:
«Siamo rimasti a lungo in corridoio quel giorno perché non riuscivo a respirare. E da allora, sono rimasto in corridoio per tutto il tempo. Mi rifiutavo di andare da qualsiasi parte. Mia madre mi portava il cibo e io mi muovevo solo per andare in bagno»
ha raccontato al quotidiano inglese Express.
La madre, vedendo il figlio spegnersi, ha deciso di rivolgersi a una psicologa. In pochi mesi, Artur ha imparato tecniche per gestire l’ansia e calmarsi nei momenti di crisi: incrociare le braccia sul petto, dare pacche sulle spalle, tracciare il contorno della mano per spostare l’attenzione dai suoni della guerra.
L’eroe del campetto: salva i compagni da un bombardamento
E così, proprio grazie a questo percorso di resilienza, Artur ha compiuto un gesto straordinario. Durante una partita di calcio con gli amici in un campetto di Kyiv, un nuovo bombardamento ha colpito l’area.
Mentre molti si lasciavano prendere dal panico, Artur ha mantenuto la calma, ha radunato i compagni e li ha guidati al sicuro in un seminterrato. Un’azione che, in Ucraina, è diventata un simbolo di coraggio e speranza.
Il messaggio e l'invito a Roma di Dovbyk
La storia di Artur è arrivata fino ad Artem Dovbyk, stella della Roma e idolo del ragazzo. Il tredicenne, grande tifoso del centravanti giallorosso, aveva detto in un’intervista:
«Tifo per Dovbyk, spero che vinca la Champions League».
Colpito dalle sue parole, Dovbyk ha voluto rispondere con un videomessaggio, inviato tramite l’inviata Rai Raffaella Cosentino:
«Voglio augurarti di non fermarti mai, di seguire i tuoi sogni e vorrei vederti un giorno con la maglia della nazionale ucraina. Gloria all’Ucraina! Vieni a vedere una partita della Roma nella prossima stagione - ha detto il calciatore, mi farebbe piacere conoscerti».
Un campione in campo e fuori
Il gesto di Dovbyk ha scaldato i cuori di tanti. Non solo per l’invito a vedere la Roma, ma perché dimostra che il calcio può ancora essere una forza potente di unione, ispirazione e solidarietà, anche nelle situazioni più drammatiche.
E oggi, Artur Monakhov non è solo un ragazzo sopravvissuto alla guerra. È un simbolo. Di rinascita, di forza, e forse, un domani, di un nuovo talento sul campo.