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Domani scatta l'ora legale, lancette in avanti e si dorme un'ora in meno

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 29 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

L’ora legale rimarrà in vigore fino all’ultima domenica di ottobre

torre orologio
La Torre dell'Orologio

Nella notte tra il 29 e il 30 marzo 2025, si appresta ad entrare in vigore l'ora legale. Alle 2 del mattino, le lancette degli orologi sono saranno spostate avanti di un’ora, segnando direttamente le 3. Questo slittamento porterà a una riduzione del sonno notturno, ma anche a un maggiore sfruttamento della luce naturale durante le ore serali.


Il passaggio all’ora legale: dettagli e implicazioni

Il cambio orario avverrà nella notte del 30 marzo, determinando una riduzione di un’ora di riposo. Tuttavia, le giornate più lunghe consentiranno un prolungamento della luce naturale nelle ore pomeridiane e serali. I telefoni, i tablet e computer effettueranno automaticamente l’aggiornamento dell’orario, mentre gli orologi tradizionali necessiteranno di una regolazione manuale.


L’ora legale rimarrà in vigore fino all’ultima domenica di ottobre. In quel periodo, si tornerà all’ora solare, riportando indietro le lancette di un’ora.


Perché il cambio avviene alle 2 del mattino?

L’orario delle 2 di notte è stato scelto per ridurre al minimo eventuali disagi. Durante questa fascia oraria, la maggior parte della popolazione dorme e le attività sono limitate. Se il cambiamento avvenisse a mezzanotte, si potrebbe generare confusione sulla data esatta del passaggio.


Benefici e possibili conseguenze del cambio d’orario

L’introduzione dell’ora legale porta con sé vantaggi e svantaggi. Tra i benefici principali, vi è un risparmio energetico grazie alla riduzione dell’uso dell’illuminazione artificiale. Tuttavia, alcune persone possono risentire dello sfasamento orario, accusando sintomi come stanchezza, difficoltà di concentrazione e alterazioni dell’umore.


Secondo esperti in medicina ambientale, il cambio d’ora può influenzare la pressione arteriosa e il battito cardiaco. Alcuni studi suggeriscono un lieve aumento del rischio di infarto nei giorni successivi al passaggio. Inoltre, individui con un ritmo biologico più serale, bambini e anziani possono risentire maggiormente dello sfasamento.


Le origini dell’ora legale

L’adozione dell’ora legale ha radici storiche lontane. Già nel XVIII secolo, Benjamin Franklin suggerì di sfruttare meglio la luce solare per ridurre il consumo di candele. Tuttavia, la prima applicazione pratica risale al 1916, quando diversi paesi, tra cui l’Italia, introdussero questa misura per risparmiare energia durante la Prima guerra mondiale.


Nel XIX secolo, l’entomologo neozelandese George Vernon Hudson ipotizzò uno spostamento orario di due ore per meglio sfruttare la luce del giorno. Successivamente, il britannico William Willett promosse l’idea, contribuendo alla sua introduzione ufficiale nel Regno Unito.

Ancora oggi, il dibattito sull’utilità dell’ora legale rimane aperto, con alcuni paesi che ne valutano l’abolizione e altri che continuano a sostenerne i benefici.

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