Riparte la battaglia contro le keybox a Roma: il Campidoglio dà il via a una nuova task force
Riparte la guerra alle keybox a Roma: al via le operazioni di rimozione per difendere il decoro della città

La guerra contro le keybox, i lucchettoni che contengono le chiavi di appartamenti per affitti brevi e case vacanze, riparte ufficialmente a Roma. Le strade della Capitale sono invase da queste «cassettine» che, secondo il Comune, stanno deturpando molti angoli della città, specialmente i quartieri più centrali. A dare il via alle nuove operazioni di rimozione è stata questa mattina una task force speciale, guidata dall'assessore capitolino al Turismo, Alessandro Onorato, dalla presidente del I municipio, Lorenza Bonaccorsi, e dal capo della polizia locale di Roma, Mario De Sclavis.
L’obiettivo, come dichiarato da Onorato, è chiaro: fermare la proliferazione di queste keybox che hanno invaso spazi pubblici e privati, contribuendo alla crescita incontrollata degli alloggi ricettivi extralberghieri nella Capitale.
Le operazioni di rimozione

A partire da oggi, e per un intero mese, una squadra composta da 15 operai e 20 vigili sarà al lavoro cinque giorni alla settimana per staccare tutte le keybox installate in spazi pubblici. La task force si concentrerà su luoghi come colonnotti in travertino, lampioni, panchine e fioriere, dove queste piccole casse si sono moltiplicate negli ultimi anni, contribuendo a un'immagine deturpata della città.
La novità, però, riguarda anche la gestione delle keybox collocate su spazi privati. Onorato ha sottolineato che, grazie a un approfondimento normativo, ora sarà possibile intervenire anche sugli edifici privati, come i frontalini dei condomini, le facciate degli edifici e vicino ai citofoni. In particolare, le keybox collocate in zone tutelate, come quelle appartenenti all’area Unesco, saranno sanzionate. La differenza rispetto al passato è che ora a rispondere delle infrazioni non sarà più solo il singolo gestore, ma l’intero condominio, poiché, per installare qualsiasi oggetto in questi spazi, è necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza di Stato.
Bonaccorsi: «Le keybox minano il decoro e la qualità della vita nei quartieri romani»

Lorenza Bonaccorsi, ha spiegato come questo fenomeno stia impattando non solo sull'estetica ma anche sulla vita quotidiana dei residenti: «Le strutture non entrano minimamente in contatto con coloro che affittano le strutture. C'è un tema di mancanza di informazioni sul corretto conferimento dei rifiuti e abbiamo visto che i sacchetti pieni di immondizia vengono lasciati fuori dai portoni nei vicoli. Questa cosa ovviamente deve essere perseguita e non deve essere più tollerata. Quindi il fenomeno della non comunicazione, non informazione, non identificazione porta anche alla mancanza di informazioni sul corretto conferimento dei rifiuti, cosa che a Roma non si può più permettere».
Bonaccorsi ha ribadito l'importanza di una gestione più organizzata e rispettosa delle regole da parte di chi gestisce questi alloggi. Secondo lei, la mancata regolamentazione delle keybox e delle strutture extralberghiere ha effetti collaterali sul decoro urbano e sulla qualità della vita dei residenti: «È fondamentale che tutti i soggetti coinvolti, dalle amministrazioni agli stessi cittadini, siano consapevoli delle implicazioni di questo fenomeno. Dobbiamo garantire una convivenza più armoniosa e sicura per tutti».
La partecipazione dei cittadini

Una delle novità introdotte è l'invito rivolto ai cittadini di segnalare la presenza di keybox attraverso una nuova email messa a disposizione dal Comune: taskforce.polizialocale@comune.roma.it. I romani potranno anche allegare fotografie per aiutare la task force a individuare le keybox da rimuovere. Questo strumento mira a coinvolgere la cittadinanza attiva nella lotta contro il fenomeno, per permettere una maggiore diffusione della campagna e garantire un maggior numero di interventi.
Obiettivi chiari contro l’overtourism
L’iniziativa si inserisce in un più ampio contesto di contrasto all’overtourism, un fenomeno che sta mettendo sotto pressione la città e i suoi abitanti. Negli ultimi tre anni, il numero di bnb e case vacanze a Roma è raddoppiato, passando da 17mila a oltre 34mila strutture, e le keybox sono diventate uno degli strumenti che contribuiscono alla moltiplicazione selvaggia degli alloggi ricettivi. Onorato ha ribadito che uno degli obiettivi principali dell'operazione è proprio quello di disincentivare un’accoglienza turistica che non rispetti i parametri di qualità che la Capitale merita.
«La nostra priorità è fermare la proliferazione di queste strutture senza controllo, garantendo una migliore accoglienza turistica e la tutela del nostro patrimonio», ha concluso Onorato.
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