Riapre il Teatro della Cometa, davanti al Campidoglio: aveva chiuso a causa della pandemia
- Camilla Palladino
- 21 ore fa
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La direttrice creativa di Dior Maria Grazia Chiuri ha acquistato il Teatro della Cometa direttamente da Viviana Pecci Blunt (figlia della fondatrice Anna Laetitia Pecci Blunt detta Mimì) e, dopo un anno di demolizioni e ricostruzioni seguendo i progetti originali dell'architetto Tommaso Buzzi, gli ha donato una vita nuova

Riapre le serrande in una veste totalmente rinnovata il Teatro della Cometa, in via del Teatro Marcello, di fronte al Campidoglio. Dopo cinque anni di chiusura causata dalla pandemia da Covid, la sala nel cuore della Capitale, definita dall'architetto e storico dell'arte Antonio Muñoz come «un gioiello ai piedi del colle Capitolino», torna al centro del panorama culturale romano. L'inaugurazione per la cittadinanza sarà domenica prossima, 25 maggio, oggi tuttavia (martedì 20 maggio) lo spazio è stato aperto per la prima volta alla stampa alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e dell'assessore capitolino allo Sport, turismo, moda e grandi eventi Alessandro Onorato, accompagnati dalla direttrice creativa di Dior Maria Grazia Chiuri e dai suoi collaboratori.
Un centro aperto ad artisti e diverse discipline
Chiuri ha infatti acquistato il teatro direttamente da Viviana Pecci Blunt (figlia della fondatrice Anna Laetitia Pecci Blunt detta Mimì) e, dopo un anno di demolizioni e ricostruzioni seguendo i progetti originali dell'architetto Tommaso Buzzi, gli ha donato una vita nuova. Tra i colori preponderanti bianco, verde e oro, spiccano i lampadari: sono quelli originari a forma di cometa, scelti da Mimì perché rappresentavano lo stemma della sua famiglia, la stessa di papa Leone XIII. «Ci teniamo tantissimo ad averlo restaurato - ha detto Chiuri - questo teatro è una piccola storia all'interno di questa città: una donna eccezionale lo ha creato e abbiamo voluto riportarlo il più possibile alla sua idea di centro aperto ad artisti e diverse discipline».
La nuova programmazione del Teatro della Cometa
Fondato a Roma da Mimì Pecci Blunt nel 1958, il teatro tornerà operativo con una programmazione in continuità con la sua storia segnata da una vocazione multidisciplinare e all'avanguardia. Prosa teatrale, danza, musica, performance, rassegne e festival internazionali: il palinsesto è pensato per accogliere progetti inediti, adattamenti contemporanei e nuove drammaturgie, con una particolare attenzione per il dialogo tra generazioni. A completare l'offerta artistica, un ampio programma articolato in workshop, incontri, conversazioni e residenze d'artista, pensato per attivare un dialogo costante con la città e con le sue comunità creative. La nuova identità visiva della struttura è stata progettata dallo Studio Sonnoli.
I primi appuntamenti
Il primo appuntamento nel Teatro della Cometa sarà proprio domenica 25 maggio, con l'avvio di un percorso che offrirà al pubblico un'esperienza immersiva con visite guidate in piccoli gruppi, accompagnando i visitatori attraverso gli ambienti del teatro: dal foyer al palcoscenico, fino alle gallerie, dove sarà presente una selezione di materiali d'archivio dedicata alla storia di Mimì e all'ideazione del Teatro della Cometa, a cura di Maria Alicata. La mostra resterà aperta al pubblico fino al prossimo 25 luglio, mentre si potrà assistere solo dal 25 al 28 maggio alla performance curata Lorenzo Salveti.
Gualtieri: «Un regalo straordinario alla città»
«È un regalo straordinario alla città, uno spazio culturale con una storia importantissima. Un teatro meraviglioso che oggi riapre dopo un restauro di grandissima qualità che si candida a essere un polo culturale importantissimo, multidisciplinare, innovativo nel cuore di Roma. Siamo felicissimi, perché quando apre un teatro, soprattutto con questa storia, è davvero una notizia bellissima per la nostra città e non solo per Roma», ha sottolineato il primo cittadino. E ha concluso l'assessore Onorato: «Se in passato gli imprenditori scappavano, ora tornano con convinzione. Non è un caso: è il frutto di un intenso lavoro e di un nuovo approccio per dare tempi e risposte certe agli investitori. La sinergia tra opere pubbliche e private si conferma un motore unico per migliorare Roma»