«Ratti e muffe» nelle case Ater senza riscaldamento, Marotta (Sce) presenta un'interrogazione urgente
- Titty Santoriello Indiano
- 14 gen
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 gen
Nonostante esposti e segnalazioni, la situazione non si sblocca e dall'inizio dell'inverno i residenti delle case Ater in viale Jonio vivono al freddo. Gli esponenti di Sinistra civica ecologista chiedono alla regione di stanziare maggiori risorse per consentire ad Ater di occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi

Sono circa due mesi che i residenti delle case Ater (azienda per l'edilizia residenziale pubblica di Roma, ndr) a viale Jonio, vivono senza riscaldamento, proprio nel periodo più freddo dell’anno. La luce è garantita da un generatore elettrico posizionato nel giardino condominiale mentre i caloriferi non si sono mai accesi nel corso dell’inverno 2024 - 2025 come è accaduto a novembre scorso, invece, per tutti i condomini della città.
Inascoltate le segnalazioni
Se una analoga situazione è stata risolta per le abitazioni di via Donna Olimpia, i residenti degli appartamenti a viale Jonio, all'angolo con via Capraia nel III municipio, non vedono all’orizzonte la possibilità di uno sbocco positivo. Eppure, il fatto che la maggior parte delle 80 famiglie stia affrontando l’inverno senza riscaldamento, è noto. Alle proteste e alle segnalazioni della cittadinanza, si sono aggiunte anche quelle dell’assessore municipale Luca Blasi che, sin da novembre, si è interessato alla questione e che proprio sul tema del diritto all'abitare ha ideato un progetto considerato un modello per la città.
«Situazione ai limiti della vivibilità»
«La mancanza di risorse e l’impossibilità di Ater di pagare i fornitori ha comportato che non fosse eseguita la verifica e la manutenzione dell’impianto che quindi non è stato mai attivato», ha spiegato a La Capitale il consigliere di Sinistra civica ecologista (Sce) Simone Filomena che sottolinea come questo problema sia soltanto l’ultimo di una lunga serie. «Il 3 gennaio, con il presidente del municipio (Paolo Marchionne, ndr) e la asl abbiamo visitato una delle case Ater e abbiamo appurato la situazione di estremo disagio, ai limiti della vivibilità, con liquami in risalita, ratti che sguazzano, umidità e muffe», ha raccontato il consigliere. Ora, in seguito a questo incontro, l'azienda sanitaria scriverà una relazione che sarà, poi, inviata all’Ater.
«Fogne a cielo aperto»
Per chiedere alla regione di stanziare maggiori risorse - così da consentire ad Ater di occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi - è intervenuto il consigliere regionale di Sce Claudio Marotta che ha presentato un’interrogazione urgente. «Le abitazioni - si legge nel documento - sono prive di riscaldamento e da tempo l’intero comprensorio versa in uno stato di generale abbandono e degrado e in condizioni di estrema precarietà, con infiltrazioni di acqua piovana dai terrazzi, tratti di fogne a cielo aperto con grave pregiudizio anche in termini di igiene e salute pubblica». Secondo il consigliere - che si è recato sul posto per verificare la situazione - bisognerebbe riqualificare gli impianti fognario, elettrico e di riscaldamento e sarebbe necessario, inoltre, provvedere all'impermeabilizzazione dei lastrici solari dell'intero complesso per «assicurare condizioni di vita dignitose ai cittadini, contrastare il degrado, salvaguardare l’igiene e la sanità pubblica e il patrimonio immobiliare».