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Piazza pro-Europa finanziata da Zètema, risponde il Campidoglio: «Una interpretazione sbagliata»

  • Giacomo Zito
  • 21 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

L'organizzazione è finita al centro delle polemiche da parte dell'opposizione alla giunta Gualtieri dopo la pubblicazione dei costi, nonostante fosse stato tutto deciso in completa trasparenza

europa piazza del popolo

Albino Ruberti parla di «un'interpretazione sbagliata» in merito al caso politico sollevato dal centrodestra sulla manifestazione pro Europa dello scorso 15 marzo. L'occasione è la commissione Trasparenza di ieri in cui il capo segreteria del sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha risposto ai diversi dubbi dell'opposizione sui circa 270 mila euro spesi per l'organizzazione della piazza.


A detta di Ruberti «non è che il promotore era Michele Serra e noi siamo diventati l’organizzatore. Serra ha lanciato un appello, che è stato fatto proprio da Roma Capitale e dai sindaci, e si è generata una manifestazione».


L’evento, dal momento in cui Roma si è promossa come città ospitante, è stato quindi sostenuto finanziariamente dalla municipalizzata Zètema. La decisione del Sindaco ha però infiammato le polemiche dell'opposizione, che si è scagliata contro l'organizzazione sia per le modalità di finanziamento che per la natura politica dell'evento stesso.


Le critiche dell'opposizione

L'uscita della notizia su diversi media ha mosso da subito un coro di critiche sollevato da gran parte del centrodestra. Prima è stato presentato un esposto alla Corte dei Conti, quindi attraverso la deputata leghista Simonetta Matone si è giunto fino in Parlamento, dove è stata chiesta un'interrogazione.


«Quanto emerge dalla pubblicazione delle spese di Roma Capitale per la manifestazione "Una Piazza per l'Europa" è di una gravità inaudita -aveva tuonato il capogruppo della Lega capitolina Fabrizio Santori, firmatario del (primo) esposto presentato alla Corte dei Conti -. Altro che evento spontaneo! Si tratta di un comizio politico mascherato, pagato con i soldi dei cittadini romani, organizzato e finanziato con risorse pubbliche attraverso Zètema, società che dovrebbe occuparsi di cultura e non di propaganda di parte».


In Campidoglio, il presidente della commissione Trasparenza, Federico Rocca (FdI), ha concentrato la sua critica sulla mancanza di un atto di indirizzo politico che giustificasse «il carattere istituzionale» dell'evento. Al consigliere ha quindi fatto eco il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giovanni Quarzo, che ha accusato i partecipanti alla manifestazione di aver attaccato pesantemente il governo. Un'accusa su cui Ruberti è intervenuto fermamente, invitando i consiglieri a rivedere la diretta: «Sfido a rivedere la registrazione integrale. Ci sono solo richiami all’Europa, alle città, ma mai un intervento contro il governo di natura politica, anche su temi delicati come il riarmo».


La valutazione del Sindaco e il ruolo di Zètema

Oltre a rispondere alle critiche, Ruberti ha quindi difeso la posizione di Gualtieri e della sua valutazione: «L'appello riguardava valori che si ritengono comuni come l'Europa. Il sindaco insieme ad altri 14 sindaci inizialmente promotori hanno deciso che le città dovessero raccogliere un appello ed è diventata un'iniziativa dei sindaci e in particolare di Roma Capitale in quanto città ospitante».


Inoltre, il capo segreteria del sindaco ha ricordato che Zètema è stata utilizzata anche in passato per eventi simili. «I dati - ha quindi chiosato Ruberti in merito alle questioni più tecniche - sono pubblici e saranno completi. Se ci sono piccole spese di rimborso, sono per dei tecnici, spese minimali. Un biglietto spesso si compra online e quello è un rimborso, da cui lo sfalsamento di date. Non cercherei illazioni che non ci sono».


Nonostante ciò le polemiche sembrano destinate a continuare. Il giorno dopo la commissione il consigliere Rocca è tornato sui social con un video in cui sottolinea di nuovo la mancanza di un atto di indirizzo politico, sostenendo inoltre che «i soldi dei romani non possono essere utilizzati a piacere del Sindaco ma per vere iniziative istituzionali».


Nella stessa giornata anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha annunciato di aver presentato un ulteriore esposto sempre alla Corte dei Conti e sempre per un evento che, a suo dire, aveva «un chiaro orientamento politico».

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