Una pedalata per la democrazia: il 18 maggio la biciclettata per il «Cinque Sì»
- Redazione La Capitale
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A guidare l’appello alla partecipazione è l’idea che il voto referendario sia un’occasione di democrazia diretta troppo spesso trascurata

Una biciclettata per dire sì alla partecipazione democratica. Sabato 18 maggio, dalle ore 9.30, da piazza Re di Roma partirà la "Biciclettata per cinque Sì", iniziativa promossa da numerose realtà cittadine, tra cui il gruppo Salvaiciclisti Roma, in vista dei referendum popolari del prossimo 8 e 9 giugno. L’arrivo è previsto intorno alle 12.00 al Parco degli Acquedotti, dove saranno presenti gazebo informativi.
A guidare l’appello alla partecipazione è l’idea che il voto referendario sia un’occasione di democrazia diretta troppo spesso trascurata, in un contesto in cui – come sottolineano gli organizzatori – «manca del tutto un dibattito pubblico diffuso».
Salvaiciclisti: «Un’occasione per informarsi e partecipare»
Il gruppo romano ha scelto di aderire all’evento non tanto per schierarsi, quanto per ribadire il valore del referendum come strumento di cittadinanza attiva.
«Dopo aver discusso a lungo sull’opportunità di promuovere questa iniziativa – scrive Salvaiciclisti in un post su Facebook – intendiamo sostenere l’idea di fondo: i referendum sono strumenti di partecipazione attraverso cui cittadine e cittadini possono esprimersi su temi essenziali. Al di là dello schieramento, la biciclettata sarà un’occasione di riflessione e approfondimento sui quesiti referendari».
I temi dei referendum dell’8 e 9 giugno
I cinque quesiti referendari, promossi da un’ampia coalizione sociale e sindacale, toccano alcuni nodi centrali del lavoro e dei diritti. Nello specifico, gli elettori e le elettrici saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari. Le urne saranno aperte domenica 8 giugno dalle ore 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle 15.
Tutele contro i licenziamenti illegittimi nelle grandi imprese: si propone l’abrogazione della norma che, con l’introduzione del Jobs Act, ha eliminato la possibilità di reintegro nel posto di lavoro per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015, anche in caso di licenziamento dichiarato ingiustificato dal giudice.
Risarcimenti più equi per chi lavora nelle piccole imprese: il secondo quesito intende cancellare il tetto massimo di 6 mensilità previsto per i risarcimenti da licenziamento illegittimo nelle aziende con meno di 16 dipendenti, al fine di rafforzare le tutele per circa 3,7 milioni di lavoratori.
Limitazioni ai contratti a termine: si chiede di abrogare le disposizioni che consentono proroghe e rinnovi dei contratti a tempo determinato oltre i 12 mesi senza causali, per contrastare l’abuso del lavoro precario.
Sicurezza nei subappalti: il quarto quesito mira a ripristinare la responsabilità solidale del committente anche in caso di infortuni occorsi ai lavoratori delle imprese subappaltatrici, eliminando l’attuale esclusione normativa.
Riduzione dei tempi per ottenere la cittadinanza: il quinto quesito, promosso da +Europa e varie associazioni della società civile, propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale necessario per concedere la cittadinanza italiana agli stranieri extracomunitari maggiorenni, con l’obiettivo di favorire inclusione e integrazione.