Legambiente «boccia» il rettore di Tor Vergata sulla mobilità sostenibile, per la tranvia che porta a Termini
- Edoardo Iacolucci
- 3 giorni fa
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Il motivo per Legambiente è di aver rallentato il progetto della tramvia Termini-Tor Vergata: una delle opere chiave per la mobilità sostenibile della Capitale

Una singolare sessione d’esame estiva si è svolta oggi davanti all’Università di Tor Vergata. Al centro della scena, un rettore (non nomimando mai l'attuale, Nathan Levialdi Ghiron) simbolicamente «bocciato» da Legambiente e da altre associazioni ambientaliste, accusato di aver rallentato il progetto della tramvia Termini-Tor Vergata, una delle opere chiave per la mobilità sostenibile di Roma.
Tranvia: striscioni e «bocciatura» da parte di Legambiente
Gli attivisti si sono ritrovati davanti al rettorato con un grande striscione «Senz'andro bocciato», parafrasando la celebre scena di Alberto Sordi in «Totò e i Re di Roma», dove il professore boccia senza appello l’allievo impreparato.
«Il parere negativo del rettorato di Tor Vergata è odioso e classista – accusa Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità di Legambiente – perché mantiene intatto il polveroso privilegio di arrivare al lavoro in automobile, ignorando le necessità di mobilità sostenibile della Capitale».
Secondo gli ambientalisti, il progetto della tranvia rischia la paralisi: il parere negativo ha imposto una modifica con ponte sopra via della Sorbona, per evitare di rallentare le auto. Un intervento che ha comportato extracosti del 10%, circa 17 milioni di euro, ora in cerca di copertura finanziaria.
La manifestazione coincide con l’avvio della settimana della GMG 2025 proprio a Tor Vergata, e gli attivisti chiedono che «i grandi eventi futuri possano essere raggiunti con il nuovo tram».
Il pregresso: le contestazioni di novembre e dicembre 2024
La frattura tra rettorato e ambientalisti si era già consumata alla fine del 2024.
Durante la seconda seduta della conferenza dei servizi, a novembre 2024, l’Università di Tor Vergata aveva espresso perplessità sul progetto, tra rumore e vibrazioni dei tram, che secondo i tecnici avrebbero disturbato le lezioni e le apparecchiature dei laboratori, inoltre la viabilità interna a rischio, soprattutto su viale della Sorbona e via Columbia, per la possibile congestione del traffico privato e, infine, la fermata Policlinico distante 900 metri dall’ospedale, ritenuta poco funzionale.
I progettisti avevano già ipotizzato binari insonorizzati e tram di nuova generazione per limitare gli impatti, e persino una sopraelevata tranviaria per evitare l’attraversamento a raso.
A dicembre 2024, poi il parere negativo del rettorato ha provocato lo stop alla conferenza dei servizi, rinviando di oltre tre mesi l’avvio dei lavori e mettendo a rischio i fondi già stanziati.
In quell’occasione, Legambiente aveva esposto sotto il rettorato uno striscione con scritto «Che vergogna», accusando l’ateneo di bloccare il diritto alla mobilità di studenti e cittadini.
La petizione degli studenti
A sostegno della tranvia si è schierato anche il sindacato studentesco Udu, che ha lanciato una petizione online: «Un’infrastruttura di questo tipo – spiegano gli studenti – rafforza il diritto alla mobilità e collega il campus alle principali aree di residenza, colmando una delle storiche criticità della nostra università».

Il futuro della tramvia Termini-Tor Vergata
Il progetto prevede 12,9 chilometri di linea tranviaria, lungo il tracciato dell’ex Roma-Giardinetti, fino al campus e al Policlinico Tor Vergata. L’opera è considerata strategica per la mobilità sostenibile di Roma, con lo scopo di collegare il centro città con uno dei quadranti più congestionati.
Per Legambiente, il rettorato deve ritirare il parere negativo per evitare una paralisi dell’opera. L’auspicio degli ambientalisti è che la tranvia sia pronta in tempo per i grandi eventi e che l’università diventi finalmente più accessibile senza automobile privata.