L'Eurhop compie 10 anni, il curatore Manuele Colonna: «Un trampolino anche per i birrifici minori»
A curare la selezione delle birre proposte all'Eurhop, organizzato da Publigiovane eventi, è Manuele Colonna, uno dei massimi esperti del settore birrario italiano

L'evento spegne quest'anno ben 10 candeline. Dal 18 al 20 ottobre nella Capitale si rinnova l’appuntamento con EurHop Roma Beer Festival, il salone internazionale della birra artigianale che quest'anno celebra un importante traguardo. La manifestazione del settore dedicata al mondo della birra artigianale si terrà come sempre al Salone delle Fontane dell'Eur.

A curare la selezione delle birre proposte al festival, organizzato da Publigiovane eventi, è Manuele Colonna, uno dei massimi esperti del settore birrario italiano, «legato a doppio filo alla birra artigianale da 25 anni» e proprietario del Ma che siete venuti a Fa', il pub romano che non necessita presentazioni e che proprio in questi mesi ha inaugurato una nuova birreria nel cuore di Testaccio.
Eurhop, dalle prossime edizioni anche birre d'oltreoceano
Quest’anno si va incontro ad un’edizione speciale per il festival, «anche se in realtà siamo stati mutilati dal covid, infatti sarebbe stata quella di due anni fa la decima edizione», spiega Colonna, proprietario del nuovo Macche che ha aperto in via degli Stradivari, a due passi da ponte Testaccio, dal lato Lungotevere Portuense dopo vent’anni dall’apertura dal primo pub, che invece si trova alle spalle di piazza Trilussa.
«Quest’anno volevamo ricalcare la linea dei festival del nordeuropei, ma siamo ancora in fase di definizione e così ci siamo allineati agli anni scorsi con una selezione di birra italiana dell’80 per cento e il resto birrifici stranieri, sempre provenienti dall'ambito europeo. Stiamo lavorando per fare in modo che il prossimo anno ci siamo anche birre americane», promette il direttore artistico dell'evento in cui birrai italiani e stranieri spilleranno fianco a fianco all’interno del Salone delle Fontane.
Le difficoltà di importare birre da oltreoceano hanno a che fare con il del trasporto aereo delle birre e con «il modo in cui noi concepiamo il festival. Le birre devono essere fresche quindi importate con un trasporto refrigerato in modo che non subiscano shock termici, ma in questo momento è difficile - spiega Colonna -. Le birre si possono avere ma non come vorremmo noi».
Il nuovo Macche, un posto «mordi e fuggi»
In quanto al nuovo locale Colonna afferma di aver voluto creare un ambiente differente, «più snello, sul modello scandinavo». Senza dubbio basato sul concetto di semplicità, considerando che si tratta di uno spazio «più piccolo del locale di Trastevere».
Un posto «mordi e fuggi» lo definisce il proprietario, con 6 birre alla spina, nessuna che supera i 6 gradi e mezzo, accompagnate da una piccola selezione di vini naturali e di gin tonic. «L'idea è di riprodurre questo modello in altri quartieri, come un piccolo punto di ritrovo, di poche cose, ma fatte bene», ha poi concluso.
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