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Goletta dei Laghi sul Lago di Vico: «Nessuna criticità da depurazione, ma l’ecosistema è in crisi»

  • Edoardo Iacolucci
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Legambiente a Caprarola: il Lago di Vico soffre per carenza di ossigeno, surriscaldamento e inquinamento da nutrienti agricoli. Urgente agire per salvare questo gioiello naturalistico della Tuscia

lago di vico
Lago di Vico (La Capitale)

Si è conclusa a Caprarola l’ultima tappa laziale della campagna «Goletta dei Laghi 2025» di Legambiente, dedicata al monitoraggio e alla tutela dei bacini lacustri italiani. Buone notizie sul fronte della depurazione: non sono state riscontrate criticità legate a scarichi inquinanti. Tuttavia, il quadro complessivo dello stato ecologico del Lago di Vico è allarmante.

Secondo le analisi condotte dai tecnici di Legambiente, il lago mostra segnali inequivocabili di sofferenza ambientale. Tra i dati più preoccupanti, l'assenza quasi totale di ossigeno nell’acqua tra i 15 e i 170 metri di profondità, la presenza eccessiva di fosforo, causata dai fertilizzanti usati in agricoltura, la temperatura dell’acqua in continuo aumento e la riduzione complessiva della risorsa idrica.


All’incontro hanno partecipato esperti e rappresentanti istituzionali, tra cui Pietro Paris, ingegnere e ricercatore sui laghi della provincia di Viterbo, Mario Mengoni, sindaco di Ronciglione, e Alessandro Pontuale, commissario della Riserva Naturale Regionale del Lago di Vico.

Un ecosistema fragile da proteggere


«Anche quest’anno torniamo su un lago splendido per il contesto naturale che lo circonda - dichiarano Roberta Postiglioni, presidente di Legambiente Lago di Vico, e Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio - ma la sua bellezza è minacciata da fenomeni come l’eutrofizzazione, la carenza di ossigeno (anossia), le fioriture algali e il surriscaldamento delle acque. Il Lago di Vico è una delle vittime evidenti del cambiamento climatico e dell’impatto delle attività agricole non sostenibili».


Soluzioni per il futuro del Lago di Vico

Tra le proposte concrete per invertire la rotta promuovere un’agricoltura sostenibile e meno dipendente da nutrienti chimici, realizzare vasche di contenimento lungo le rive per intercettare i nutrienti prima che raggiungano il lago e, infine, rafforzare la collaborazione tra istituzioni, riserva naturale, Università della Tuscia e stakeholder locali.

«Con i tanti progetti già attivi, continueremo a lavorare per salvaguardare la biodiversità, promuovere uno sviluppo turistico sostenibile e garantire un futuro al sistema idrico della Tuscia meridionale»,

concludono i rappresentanti di Legambiente.

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