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Fiumicino, porto crocieristico: il comitato Tavoli del Porto incontrerà il sindaco Baccini

  • Immagine del redattore: Anita Armenise
    Anita Armenise
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Pur ribadendo la contrarietà al progetto, il comitato ha confermato la partecipazione all’incontro con rispetto istituzionale e spirito civico

fiumicino

«Andremo ad ascoltare le comunicazioni, in attesa che si chiarisca il destino del progetto». Con queste parole David Di Bianco, portavoce del comitato Tavoli del Porto, commenta l’invito ricevuto dal sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, a partecipare a un incontro sul discusso progetto del porto crocieristico vicino al Vecchio Faro.


«Apprendiamo della lunga lettera aperta ai cittadini del sindaco – dichiara Di Bianco – a pochi giorni da un incontro da lui stesso richiesto al nostro comitato e a due anni dal precedente confronto tenutosi subito dopo le ultime elezioni». Un appuntamento che, per il portavoce del Comitato, arriva con ritardo e non risolve il problema di fondo ovvero l'assenza di un vero dialogo istituzionale e di percorsi partecipati con la città.


Di Bianco non manca di sottolineare le numerose contraddizioni presenti nella lettera del sindaco, compreso «l’attacco alle numerose associazioni di cittadini avverse al progetto, descritte come una minoranza chiassosa, in contrapposizione a una maggioranza silenziosa».


«Cittadini che da anni – ricorda – in modo del tutto volontario, mettono a disposizione energie e competenze per mantenere viva un’area di valore storico-culturale e per opporsi a un progetto che riteniamo incompatibile con il territorio, dubbio nella legittimità normativa e poco funzionale all’interesse pubblico».


Pur ribadendo la contrarietà al progetto, il comitato ha confermato la partecipazione all’incontro con rispetto istituzionale e spirito civico. Un confronto che si svolge mentre pende una richiesta ufficiale di stralcio del progetto dal decreto Giubileo, avanzata dalla Corte dei Conti, proprio per mancanza di coerenza con gli obiettivi dell’evento giubilare e con i criteri di sostenibilità ambientale e infrastrutturale.


Il progetto del porto di Fiumicino tra ritardi e dubbi di legittimità

Nonostante il parere favorevole alla Valutazione di Impatto Ambientale (Via), rilasciato dal Ministero dell’Ambiente lo scorso 13 gennaio, il progetto resta al palo. Il porto, interamente finanziato da investitori privati con un budget di circa 600 milioni di euro, dovrebbe sorgere sull’Isola Sacra, un’area fragile e delicata sotto il profilo urbanistico e ambientale.

Secondo la Corte dei Conti, il porto crocieristico non rientra tra le opere “essenziali” previste dal Dpcm dell’8 giugno 2023, che stabilisce che tutti gli interventi giubilari dovranno essere completati o almeno resi fruibili entro il 2025. Tempistiche ormai giudicate irrealistiche per un’opera così complessa.


Un modello di sviluppo contestato

Per i comitati locali, il porto rappresenta «un modello di sviluppo superato», orientato agli interessi privati e non al bene comune. Le preoccupazioni riguardano il consumo di suolo, la privatizzazione degli spazi pubblici e il rischio di conflitti sociali.


«Serve un atto di responsabilità politica e istituzionale – affermano –. Il porto va stralciato dal programma giubilare e sostituito con opere di reale utilità pubblica, che migliorino accessibilità, qualità urbana e inclusione sociale».

Anche se il Sindaco Baccini ha annunciato l’avvio di una gara per l’opera, il via libera ai lavori appare ancora lontano. Prima bisognerà riscrivere parte del progetto e completare l’intero iter autorizzativo, compresi i decreti attuativi.

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