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Inaugurato il nuovo centro diurno «Alberto Sordi» per le persone con Alzheimer: 52 nuovi posti tra accoglienza e assistenza domiciliare

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

La struttura potrà accogliere 32 ospiti in sede e offrirà 20 posti aggiuntivi per l’assistenza domiciliare rivolta a pazienti gravi

centro diurno

Aumentano i posti del Polo cittadino Alzheimer del Campidoglio. È stato inaugurato nella tarda mattinata di giovedì 24 luglio, in via Antonino Giuffrè, nel cuore del IX municipio, il nuovo centro diurno «Alberto Sordi», dedicato alle persone affette da Alzheimer e da altre forme di demenza. La struttura potrà accogliere 32 ospiti in sede e offrirà 20 posti aggiuntivi per l’assistenza domiciliare rivolta a pazienti gravi, ampliando così significativamente la capacità di cura e supporto sul territorio.


Il nuovo centro si aggiunge a una rete cittadina articolata in nove centri municipali e sette dipartimentali, per un totale complessivo di 715 posti dedicati all’assistenza delle persone con demenza nella Capitale.


inaugurazione centro diurno

A sottolineare l’importanza dell’iniziativa è stata l’assessora capitolina alle Politiche sociali e alla salute Barbara Funari, presente all’inaugurazione: «L’Alzheimer è una malattia che non colpisce solo chi ne è affetto, ma travolge l’intera famiglia. È un percorso doloroso e complesso che sfida ogni giorno chi si prende cura del malato. Questo centro nasce proprio con l’obiettivo di non lasciare nessuno da solo, grazie anche alla novità dell’assistenza domiciliare che rafforza l’integrazione tra servizi sociali e sanitari».


L’assessora ha poi evidenziato la funzione multidimensionale della nuova struttura: «Non è solo un luogo di accoglienza, ma anche di cura, terapia, prevenzione. Qui gli ospiti potranno partecipare ad attività pensate per stimolare l’invecchiamento attivo e favorire la socializzazione. È un centro che si fonda sull’umanità, come mi ha confermato la signora Michela raccontandomi la sua esperienza: un posto dove sentirsi ancora utili e vivi».


Funari ha infine ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile il progetto: «Un grazie speciale alle Asl, per aver reso possibile un’autentica integrazione socio-sanitaria, agli uffici dipartimentali, al municipio, alle assistenti sociali e alla fondazione Alberto Sordi, che ha contribuito in modo determinante a creare una sinergia preziosa tra pubblico e privato sociale. Investire nel sociale – ha concluso – significa investire nel futuro e nel benessere collettivo».


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