Crollo del muro a Monteverde Vecchio, municipio XII: «Via Parrasio riaprirà entro febbraio»
Aggiornamento: 7 feb
Il crollo del muro di contenimento è avvenuto nella notte tra il 30 novembre e il primo dicembre del 2023. All'epoca si parlò di «tragedia sfiorata»

Per la fine di febbraio dovrebbe riaprire via Giano Parrasio - nel quartiere Monteverde Vecchio, a pochi passi stazione Trastevere - dopo il crollo del muro di contenimento avvenuto nella notte tra il 30 novembre e il primo dicembre del 2023 a via Ponziano. Lo ha fatto sapere il presidente del XII municipio Elio Tomassetti che si è recato sul posto per seguire l’andamento dei lavori. All’epoca, il cedimento della cosiddetta collina di Monteverde ha comportato la caduta di massi finiti su quattro veicoli. Soprattutto grazie all’ora tarda, non furono coinvolte persone ma si parlò di «tragedia sfiorata».
La riapertura «entro febbraio»
I lavori sono iniziati nell’autunno scorso con alcuni mesi di ritardo perché «quanto emerso dallo stato dei luoghi», aveva fatto sapere il Campidoglio, «ha richiesto un approfondimento progettuale». Infatti, solo dopo la rimozione della vegetazione infestante, è stato possibile accorgersi di un dissesto più grave di quello ipotizzato. Una circostanza che ha comportato un’integrazione progettuale per i lavori sul costone. Inoltre l'area era stata interdetta dopo il crollo anche per le indagini da parte della magistratura. Ora, stando alle ipotesi del municipio, il cronoprogramma dovrebbe essere rispettato e la strada dovrebbe riaprire «entro febbraio».
Gli interventi in corso
In questo momento, ha dichiarato il presidente Tomassetti, è in corso «un intervento di posizionamento di assi in acciaio, di reti metalliche contenitive e di tiranti all’interno della roccia» oltre che di «consolidamento delle tre arcate». I lavori stanno interessando sia l'area franata che via Giano Parrasio fino alla salita verso via Parini, come aveva spiegato l'assessora capitolina ai Lavori pubblici Ornella Segnalini in un sopralluogo di novembre scorso.
«Cause non ancora accertate»
Intanto, il motivo per cui è avvenuto il cedimento non è stato ancora accertato. Inizialmente era spuntata l'ipotesi di un'infiltrazione idrica e la possibilità che le cause fossero imputabili ad alcuni condomini. «Ancora oggi sono in corso le indagini e gli approfondimenti per capire le cause del crollo e appurare se tali cause siano da imputare ai privati o al pubblico», ha precisato Tomassetti. «Questo - ha concluso - lo approfondiremo nel corso delle prossime settimane».
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