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Consegnate a 15 famiglie le chiavi dei nuovi appartamenti di edilizia residenziale sociale ad affitto calmierato

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 26 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

La consegna simbolica è avvenuta nella mattinata di giovedì 26 giugno nella sala del Carroccio del Campidoglio: è il primo progetto di edilizia residenziale sociale (ers)

portachiavi campidoglio
Il portachiavi del Campidoglio

Quindici famiglie hanno ricevuto le chiavi dei loro nuovi appartamenti a canone calmierato nel quartiere di Spinaceto, nell’ambito del primo progetto di edilizia residenziale sociale (ers) del Campidoglio. La consegna simbolica è avvenuta nella mattinata di giovedì 26 giugno nella sala del Carroccio alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, dell’assessore alle Politiche abitative Tobia Zevi e del presidente della commissione Politiche abitative Yuri Trombetti.


Come sono gli appartamenti di edilizia residenziale sociale

Le abitazioni si trovano in una palazzina parzialmente già occupata, nel piano di zona A5 a Spinaceto. Gli alloggi hanno una metratura compresa tra gli 80 e i 90 metri quadrati e saranno affittati a un canone concordato di 500 euro al mese. Contestualmente alla consegna delle chiavi, sono stati firmati anche i contratti di locazione. Il bando per l’assegnazione era stato pubblicato il 14 febbraio ed è rimasto aperto per 30 giorni. Le domande pervenute e ritenute valide sono state 47, di cui 25 da nuclei monoparentali. In appena tre mesi – dalla memoria di giunta all’assegnazione – si è arrivati al traguardo.


Chi sono gli assegnatari

I nuovi assegnatari sono per lo più giovani sotto i 35 anni, occupati nei settori della ristorazione e delle pulizie. Otto famiglie sono italiane, sette di origine straniera. Tra queste ultime si contano nuclei familiari provenienti da contesti difficili: rifugiati siriani, una madre ucraina con due figli minori, donne sole con figli piccoli e contratti di lavoro a tempo indeterminato ma stipendi insufficienti ad affrontare il caro affitti nella capitale.


Gualtieri: «L'obiettivo è arrivare a 30mila alloggi Ers»

«Questo – ha dichiarato il primo cittadino – è un caso di rapidità ed efficienza straordinaria. È giusto che una città come Roma offra soluzioni abitative dignitose a chi ha un lavoro normale ma non può permettersi i costi del mercato. Più che edilizia popolare, questa è edilizia sociale: vogliamo che diventi la norma. Il nostro obiettivo è arrivare a 30mila alloggi Ers per famiglie, studenti, coppie e anziani».


Zevi: «L’11 per cento della popolazione giovanile a Roma è in povertà assoluta»

Un progetto che, secondo l’assessore Zevi, risponde a un’esigenza crescente: «Ogni anno – ha spiegato – assegniamo centinaia di case popolari tramite graduatorie che aggiorniamo ogni sei mesi. Ma oggi il problema abitativo riguarda anche persone che hanno un impiego, un reddito, e non ce la fanno comunque a sostenere un affitto. Questa cosiddetta “fascia grigia” è tra le più vulnerabili, e comprende molti giovani: l’11 per cento della popolazione giovanile a Roma è in povertà assoluta. Siamo felici di aver ascoltato le storie di queste famiglie, alcune fuggite da guerre e crisi lontane».


Trombetti: «Una risposta concreta alla cittadinanza»

«Quando ci siamo insediati, quasi tre anni fa – ha ricordato Trombetti – queste case non erano più di nessuno. Le abbiamo recuperate, abbiamo firmato i contratti e le abbiamo restituite alla città. A Roma ci sono 20mila persone in attesa di una casa popolare, e tante abitazioni vuote. Questa è una risposta concreta. Ma il nostro impegno continua: accompagneremo questi nuclei nel loro percorso di integrazione con i residenti già presenti nella palazzina. Questo esperimento deve diventare un esempio positivo di convivenza e incontro».



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