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Con il decreto Sicurezza «le città diventano campi di battaglia», è il giorno della manifestazione a Roma (Video)

  • Immagine del redattore: Titty Santoriello Indiano
    Titty Santoriello Indiano
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Appuntamento alle 14 in piazza Vittorio a Roma. Il corteo arriverà a Porta San Paolo

Conferenza stampa della manifestazione contro il Dl Sicurezza
Conferenza stampa della manifestazione contro il Dl Sicurezza

L'ostruzionismo delle opposizioni e 151 ordini del giorno non hanno fermato il decreto Sicurezza che, approvato alla Camera, approderà in Senato la prossima settimana. La protesta, dopo mesi di iniziative per contrastare il provvedimento voluto dal Governo Meloni, si sposta in piazza Vittorio a Roma, alle ore 14 dove partirà il corteo. In città sono attesi oltre 100 pullman provenienti da tutta italia e migliaia di persone riunite dalla rete NoDLSicurezza – A Pieno Regime a cui hanno aderito, tra gli altri, Amnesty International, Arci e Cgil.


Tutele per le forze dell'ordine e sgomberi più facili

Tra i punti contenuti nel decreto c'è quello di una maggiore tutela delle forze dell'ordine con l'introduzione di bodycam. Non solo: gli agenti indagati per abusi durante il loro servizio non saranno sospesi automaticamente e lo Stato coprirà le spese legali fino a 10mila euro per il processo. In secondo luogo il provvedimento contiene la cosiddetta la norma «anti Gandhi» con la repressione della resistenza passiva durante le manifestazioni e dei blocchi stradali. Questi ultimi da illecito amministrativo diventano reato penale con la reclusione fino a 6 anni.


Nel testo ci sono, poi, le aggravanti per danneggiamenti con violenza o minaccia, con pene fino a cinque anni di carcere e 15mila euro di multa. Un altro tema contestato dalle opposizioni è l'introduzione del reato di rivolta in carcere, nei centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) e negli hotspot che punisce anche la resistenza passiva agli ordini delle autorità. Sul versante dell'emergenza abitativa, il provvedimento prevede una facilitazione degli sgomberi delle case occupate che potranno avvenire nell'immediato senza necessità di provvedimenti giudiziari preliminari. Oltre alle nuove norme sul divieto di coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze di cannabis light, il decreto Sicurezza contiene la possibilità di revocare la cittadinanza italiana in caso di condanna definitiva per reati di terrorismo o eversione, a condizione che l'interessato possieda un'altra cittadinanza.

Gianluca Peciola, attivista e scrittore

«In carcere si rischia ulteriore sovraffollamento»

«Vogliono annullare tutti i comportamenti e le iniziative che riguardano, ad esempio, i giovani che si occupano di ambiente con l’impossibilità di fare opposizione alle grandi opere di interesse energetico e i grandi cantieri che stanno danneggiando il Paese», spiega Gianluca Peciola, attivista per i diritti umani e scrittore romano. «E poi la parte che riguarda il carcere è molto preoccupante: opporsi alla vita terribile all’interno del carcere, anche con pratiche concordate di disobbedienza e resistenza passiva, diventa un motivo per aumentare le pene e la permanenza in carcere dove si rischia un ulteriore sovraffollamento», aggiunge Peciola.

Amedeo Ciaccheri, presidente VIII municipio

«Le città diventeranno campi di battaglia»

Questo provvedimento «vuole trasformare le nostre città in campi di battaglia in cui ogni manifestazione di dissenso sociale verrà sottoposta a misure eccezionali in uno stato di emergenza continuo ma le città senza dissenso sono antidemocratiche», ribadisce il presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri che aggiunge: «Però è proprio dalle città che può venire la risposta perché con un provvedimento emergenziale e securitario le città possono dimostrare di diventare santuari di disobbedienza civile», conclude Ciaccheri.


Avvocato Giuseppe Libutti dell'associazione «Canapa sativa Italia»

Cannabis light: «Chiusura dell'interno settore»

Ma cosa comportano le nuove norme sul comparto della cannabis light? «La chiusura dell'interno settore», fa sapere l'avvocato Giuseppe Libutti dell'associazione «Canapa sativa Italia» che aggiunge: «Già oggi sono arrivati proivvedimenti di chiusura di locali che vendono canapa sativa discriminando tutta la pianta con il pretesto del fiore», spiega. «Le ripercussioni sono nefaste, parliamo di un settore che va ad affrontare la chiusura a vantaggio degli imprenditori esteri che esercitano legalmente la loro attività secondo la normativa comunitaria: loro prenderanno il posto degli imprenditori italiani che per lungo tempo hanno costituito un'eccellenza», conclude Libutti.


Il percorso della manifestazione

Il corteo partirà alle ore 14 da Piazza Vittorio Emanuele II, non lontano dalla stazione Termini e arriverà a Porta San Paolo in zona Ostiense. Il percorso prevede il passaggio in via Emanuele Filiberto, Piazzale Appio, via Magna Grecia e via Gallia per arrivare a piazzale Metronio, via Druso, piazzale Numa Pompilio, via Antoniniana fino a viale Guido Baccelli e viale Giotto per arrivare a Piazzale Ostiense e Porta San Paolo.














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