Cinema, da Scorsese a Coppola: l'appello a Mattarella e Meloni per salvare le sale romane
- Anita Armenise
- 23 feb
- Tempo di lettura: 2 min
L’attenzione è tutta rivolta alla risposta delle istituzioni italiane. Da poche settimane i nove cinema appena acquistati a Massimo Ferrero sono finiti nelle mani della Colliers Global Investors, consulente finanziario del fondo immobiliare Wrm, che negli ultimi anni ha investito nel lusso, nella ristorazione e nei supermercati

Ad unirsi all'appello di registi e attori italiani e a quello di ieri dell'ex capitano della Roma Francesco Totti, arriva la richiesta da cinque grandi registi americani per fermare la trasformazione delle storiche sale cinematografiche di Roma in hotel, centri commerciali e supermercati. Martin Scorsese, Jane Campion, Francis Ford Coppola, Wes Anderson e Ari Aster hanno sottoscritto una lettera indirizzata direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per sensibilizzare le istituzioni italiane sull’importanza di preservare questi spazi culturali.
«Come ben riflette Renzo Piano sulla situazione attuale di Roma, è chiaro che il tentativo di riconvertire spazi destinati al possibile rinascimento culturale della Città Eterna in strutture
commerciali è del tutto inaccettabile», si legge nella lettera diffusa dalla Fondazione Piccolo America.
Di chi è il fondo olandese che ha acquistato cinema Ferrero
L’appello dei registi si aggiunge infatti alle numerose voci critiche che si sono levate nelle ultime settimane, tra cui quella dell’architetto Renzo Piano, il quale ha sottolineato l’importanza di investire nella cultura e non nella mera speculazione edilizia.
Ora, l’attenzione è tutta rivolta alla risposta delle istituzioni italiane, che dovranno decidere il destino di questi spazi e il futuro del patrimonio culturale di Roma. Soprattutto dopo che i nove cinema appena acquistati a Massimo Ferrero sono finiti nelle mani della Colliers Global Investors, consulente finanziario del fondo immobiliare Wrm, gestito da Wrm capital asset management, società che negli ultimi ha investito nel mercato della ristorazione, del lusso, dei centri commerciale e dei supermercati.
Secondo i registi, la conversione delle sale cinematografiche rappresenterebbe «una perdita irreparabile, un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale da lasciare alle future generazioni».
Il primo firmatario dell’appello, Martin Scorsese, ha rivolto un invito ai colleghi del settore cinematografico, ai direttori di festival e agli operatori culturali di tutto il mondo affinché si uniscano alla protesta e sostengano la causa. «Salvare questi spazi significa preservare l’ultima possibilità di redenzione per una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo», ha dichiarato il regista.
La legge in discussione in Regione
Il dibattito sulla riconversione delle sale cinematografiche è diventato un tema centrale nel panorama culturale italiano. A Roma, molte storiche sale sono state chiuse negli ultimi anni e la loro destinazione futura è ancora incerta.
La Regione Lazio sta discutendo in queste settimane una proposta di legge 171 che interviene su diverse leggi riguardanti la pianificazione urbanistica e le regolamentazioni inerenti a teatri, cinema e centri culturali polifunzionali e che si teme possa permettere a questi spazi di essere trasformati in centri commerciali o sale biliardo o altre attività.