- Redazione La Capitale
Aggressione in metro, Faraoni: "Portare a galla una piaga sociale"
Il campione di kickboxing Mattia Faraoni ha commentato dai propri social, l'aggressione all'amico youtuber ed ex-pugile Cicalone
«Una strumentalizzazione politica priva di senso noi agiamo indipendentemente: non c’entra destra o sinistra. Quello che vogliamo fare noi - commenta Mattia Faraoni - è cercare di portare a galla una piaga sociale che colpisce sopratutto le persone più deboli, le donne, le persone anziane».
Dopo la difesa del titolo mondiale di kickboxing il campione Mattia Faraoni, si è voluto esprimere sull'eco mediatica che ha generato il video sul borseggiatori, svolto insieme allo youtuber e amico Cicalone. Un tema caldo in queste ore. Ieri sera un gruppo di borseggiatori sud americano si è reso protagonista di una maxi rissa, nella fermata della metro A, Barberini, a poca distanza dalla stazione di piazza di Spagna. Qui, Simone Cicalone ha subito un'aggressione. Lo youtube ex-pugile, racconta quasi quotidianamente attraverso i vari canali social il degrado della Capitale e un sottobosco fatto di ladri, furti e violenza, proprio nella metropolitana. Insieme alla sua videomaker Evelina qualche giorno fa erano nella stazione di piazza di Spagna per denunciare la situazione. E sono seguiti momenti concitati. I metodi non convenzionali di Cicalone e compagni, hanno accesso però le polemiche tra chi pensa che la loro sia una sorta di ronda n0n autorizzata e chi invece lamenta il fatto che quel lavoro di controllo e denuncia dovrebbe essere svolto dalle forze dell’ordine o da controllori, spronandoli a continuare.
Proprio sulle accuse di essere dei "giustizieri" Mattia Faraoni risponde: «Mica andiamo lì a fare giustizia da soli, a mettere le mani addosso. Non ci interessa - precisa -, noi non vogliamo sostituirci alle forze dell'ordine. Vogliamo solo avvisare di quanto accade».
Negli anni Mattia Faraoni parallelamente al suo impegno sportivo ha portato avanti il progetto col suo amico Cicalone, partendo dalle periferie romane e arrivando a quelle di tutta Italia.
«I ragazzi di periferia - sottolinea il campione mondiale di kickboxing -, stanno bene un'azione come quella di un borseggio una persona più debole è un'azione infame. Io mi sento costantemente anche con dei miei amici che purtroppo adesso sono privi di libertà e sono detenuti stanno tutti dalla parte nostra».
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