Roma, 15 novembre 2025
Politica

Sul lungotevere tornano le targhe dedicate a Giacomo Matteotti: Gualtieri annuncia telecamere e recinzioni per proteggere il luogo della memoria

La nipote Elena: «Non basta averlo ucciso, continuano a colpirne la memoria». Il sindaco: «Atto vandalico vergognoso, ma la democrazia resiste»

di Camilla PalladinoULTIMO AGGIORNAMENTO 23 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 3'

(Foto di Camilla Palladino)

Roma restituisce alla memoria collettiva le due targhe commemorative dedicate a Giacomo Matteotti sul lungotevere Arnaldo da Brescia, nel punto in cui il deputato socialista fu rapito il 10 giugno 1924 prima di essere assassinato dai fascisti.

Le lapidi, danneggiate nella notte tra il 20 e il 21 luglio scorso, sono state una restaurata e l’altra completamente ricostruita dal comune, che ha annunciato l’installazione di telecamere e recinzioni per proteggere il sito da nuovi atti vandalici.

Alla cerimonia, nella mattinata di giovedì 23 ottobre, erano presenti il sindaco Roberto Gualtieri, la presidente del II municipio Francesca Del Bello ed Elena Matteotti, nipote del parlamentare ucciso.

Elena Matteotti: «Difendere ciò per cui Giacomo è morto»

Visibilmente commossa, Elena Matteotti ha ringraziato il Campidoglio e chi ha lavorato al ripristino delle targhe, per poi aggiungere parole forti contro chi ha colpito il simbolo della memoria antifascista: «Non basta aver ucciso Giacomo Matteotti, continuano a profanare la sua memoria, a oltraggiarne i valori. È sempre lo stesso stile dei fascisti: l’inganno, la menzogna, la violenza. Ma noi non dobbiamo permettere che ci ricaccino indietro».

«Giacomo – ha proseguito – continua a vivere nei nostri pensieri e nelle nostre azioni. Dobbiamo essere custodi vigili della sua eredità, perché non sia più dimenticato. Per me questa giornata rappresenta una rinascita, un luogo di ricostruzione e di speranza. Chi passerà di qui potrà capire il valore della sua storia».

Gualtieri: «Matteotti simbolo della democrazia, non cederemo alla violenza»

Il primo cittadino ha ricordato il valore politico e morale di Matteotti, «straordinario esempio di coerenza e coraggio che difese la legalità e la dignità delle istituzioni parlamentari quando il fascismo cominciava a distruggerle».

E ha sottolineato: «Non potevamo accettare questo orribile atto vandalico che ha deturpato la memoria di Giacomo Matteotti, ucciso vigliaccamente dai fascisti. Le due targhe che oggi tornano al loro posto non sono solo segni di pietra, ma ricordi vivi che ci chiedono di non dimenticare e di continuare a credere nella forza della democrazia».

Il sindaco ha spiegato che una delle targhe, risalente al 1999, è stata restaurata mantenendo visibile la ferita del vandalismo, «a testimonianza concreta della violenza subita ma anche della memoria che resiste», mentre l’altra, distrutta, è stata riprodotta integralmente e i frammenti originali sono stati consegnati al Circolo culturale Giuseppe Saragat – Giacomo Matteotti.

Gualtieri ha annunciato che il Campidoglio ha già commissionato un progetto di riqualificazione definitiva dell’area, che prevede la videosorveglianza e una protezione per il monumento dedicato a Matteotti, «un luogo sacro della memoria, della giustizia e della libertà».

Del Bello: «Custodire questi luoghi è un atto di responsabilità civile»

La minisindaca Del Bello ha ribadito infine l’importanza di questa giornata: «Non è la prima volta che siamo costretti a intervenire per atti vandalici contro questo luogo simbolo della memoria del nostro territorio. Ma ricordare Matteotti e difendere i luoghi che raccontano la sua storia è un dovere civile che dobbiamo compiere ogni volta».

Le indagini

Le indagini sul vandalismo del 21 luglio sono ancora in corso. Intanto, il Campidoglio ha voluto dare un segnale immediato, restituendo dignità e decoro a un luogo che, come ha ricordato Gualtieri, «non è solo un monumento, ma un richiamo costante ai valori della democrazia e della libertà che Giacomo Matteotti difese fino all’ultimo respiro».

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