Ripuliti i muri della sinagoga Beth Michael e la targa di Stefano Gaj Taché: concluso l’intervento di Ama e del decoro urbano

Un intervento immediato del Campidoglio contro un «gesto infame», come l'ha definito lo stesso sindaco Roberto Gualtieri. Poco dopo le 14 di lunedì 1 dicembre, gli operatori Ama e le squadre del decoro urbano di Roma Capitale hanno concluso la rimozione delle scritte e dei simboli d’odio comparsi nella notte sui muri della sinagoga Beth Michael di Monteverde e sulla targa dedicata a Stefano Gaj Taché, il bambino di due anni ucciso nell’attentato del 1982 al Tempio Maggiore.

L’intervento, avviato in mattinata su richiesta del Campidoglio, ha permesso di restituire l’area alla normalità nel giro di poche ore.

L’episodio e le reazioni

Le scritte erano state scoperte nelle prime ore del giorno e avevano immediatamente scosso la Comunità ebraica romana, anche perché arrivate a poche ore di distanza da una manifestazione pro Palestina tenuta proprio nei pressi del Tempio di Monteverde.

Un contesto che, secondo i rappresentanti della Comunità, contribuirebbe a un clima di crescente intimidazione. Sul'ato vandalico si erano dunque espressi il presidente della Comunità Victor Fadlun, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il primo cittadino della Capitale.

L’intervento di Roma Capitale

Ricevuta la segnalazione, Roma Capitale ha attivato immediatamente le procedure per la bonifica dell’area. Le squadre Ama specializzate nella rimozione di scritte vandaliche hanno lavorato tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio, ripulendo sia i muri esterni della sinagoga sia la targa intitolata a Stefano Gaj Taché.

Le indagini

Parallelamente, le forze dell’ordine stanno acquisendo e analizzando le immagini delle telecamere presenti nell’area per risalire agli autori dell’imbrattamento. Le verifiche sono coordinate dalla Digos e si concentrano sul lasso temporale tra la tarda serata di domenica 30 novemrbe e le prime ore del mattino.