Roma, 10 dicembre 2025
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Primario Sant’Eugenio sospeso dopo l’arresto: l’inchiesta sulla corruzione nella sanità

La Asl Roma 2 attiva la commissione disciplinare dopo l’arresto di Roberto Palumbo, accusato di aver intascato una tangente e di aver indirizzato pazienti verso cliniche private a lui riconducibili

di Giacomo ZitoULTIMO AGGIORNAMENTO 11 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

La Asl Roma 2 ha aperto un fascicolo interno e ha attivato l’ufficio di disciplina nei confronti di Roberto Palumbo, primario di Nefrologia dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma, arrestato in flagranza mentre avrebbe intascato una tangente.

Per il medico è scattata la sospensione obbligatoria dal servizio dal 5 dicembre, ai sensi dell’articolo 51, comma 1, del contratto collettivo della sanità. Palumbo si trova ora agli arresti domiciliari.

L’arresto in auto lungo via Cristoforo Colombo

Secondo quanto ricostruito, Palumbo è stato arrestato giovedì 4 dicembre 2025, poco dopo le 19, mentre riceveva una busta con tremila euro consegnata dall’imprenditore Maurizio Terra, amministratore della società Dialeur.

Gli agenti della Squadra Mobile avrebbero trovato denaro in banconote da 50 e 100 euro. Per entrambi il gip ha disposto i domiciliari con l’accusa di concorso in corruzione di pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.

Il sospetto di un sistema di smistamento dei pazienti

Dalle carte dell’inchiesta emerge il sospetto che dal 2021 Palumbo avesse indirizzato pazienti dimessi dal Sant’Eugenio verso strutture private di cui sarebbe stato socio occulto.

Le cliniche, secondo gli investigatori, erano legate a imprenditori che gli garantivano ritorni economici regolari. Gli inquirenti ipotizzano che il medico detenesse la maggioranza delle quote di una delle società coinvolte e ricevesse utili camuffati da consulenze mai svolte tramite aziende di copertura.

Le spese personali e i rapporti societari

Il nome di Palumbo risulta collegato anche all’associazione Rome Medical Group, dalla quale avrebbe ottenuto carte di credito destinate a spese personali e un contratto mensile per la compagna, riferito come un incarico inesistente.

La Procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco, ha ricostruito un circuito di benefici, fatture e rapporti societari legati a Dialeur e al gruppo Nefrocenter. Le perquisizioni hanno coinvolto dodici persone tra medici, imprenditori e rappresentanti di società convenzionate con la Asl Roma 2.

La posizione della Asl Roma 2

La Asl Roma 2 ha dichiarato di seguire «con estrema attenzione» gli sviluppi dell’inchiesta, esprimendo «piena fiducia nel lavoro degli inquirenti» e comunicando l’istituzione di una commissione disciplinare.

L’azienda riferisce di aver provveduto alla sospensione dal servizio del primario «a causa di misura restrittiva della libertà personale, a decorrere dal 5 dicembre 2025», ribadendo l’impegno per «una sanità pubblica trasparente e orientata alla tutela dei cittadini».

La reazione dell’Ordine dei medici

Sul caso è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, secondo cui «se i fatti risulteranno confermati, è l’intera categoria medica parte lesa».

Magi ha ricordato che l’Ordine potrà agire solo dopo la pronuncia dei magistrati: «Attendiamo il lavoro dei giudici e le comunicazioni della magistratura per aprire il fascicolo». Ha aggiunto che «il comportamento di pochi soggetti rischia di gettare discredito su una maggioranza che fa il proprio dovere anche con fatica».

Le parole del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha definito «una cosa orribile» quanto emerso e ha confermato la sospensione del primario. Rocca ha annunciato approfondimenti sulle strutture coinvolte, precisando che l’obiettivo è «verificare se dovessero far riferimento alla persona arrestata insieme al dottor Palumbo per una eventuale sospensione degli accreditamenti».

Ha spiegato la necessità di «muoversi con cautela» per non compromettere il diritto alla salute dei pazienti, assicurando che «agiremo senza sconti per nessuno».

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