
«Non possiamo limitarci a esprimere soddisfazione, che pure abbiamo, per i dati economici positivi della città. Roma cresce più della media nazionale, il reddito medio è più alto e le persone a rischio povertà in percentuale sono meno che altrove. Ma in una città così grande, quei numeri in termini assoluti restano molto alti e non possono lasciarci tranquilli». Così il sindaco Roberto Gualtieri è intervenuto mercoledì 12 novembre alla presentazione dell’ottava edizione del Rapporto Caritas «La povertà a Roma: un punto di vista», ospitata nel Vicariato.
Gualtieri ha richiamato l’attenzione sui dati diffusi dalla Caritas, che descrivono una Capitale in forte crescita economica ma segnata da diseguaglianze persistenti: «Se c’è un 7 per cento di persone in povertà assoluta e circa il 12-13 per cento a rischio povertà, parliamo comunque di tantissimi cittadini. Le diseguaglianze a Roma sono così radicate che rischiano di diventare un dato strutturale. È una sfida che deve sollecitare impegno da parte di tutti».
Il sindaco ha poi evidenziato che la crescita del pil e dell’occupazione, pur rappresentando un segnale positivo, non è sufficiente se non si affrontano i nodi legati alla qualità del lavoro: «Non basta aumentare il pil o i livelli occupazionali. Occorre occuparsi del lavoro povero, precario e sottopagato, che spesso è anche nero o illegale. È un grande tema sociale e civile».
Per questo, Gualtieri ha sottolineato l’importanza delle tutele per i lavoratori: «Abbiamo concordato con i sindacati di estendere le garanzie già previste per il Giubileo anche ai settori dei servizi e delle forniture, introducendo parametri più stringenti in ambiti fondamentali per la città».
L'emergenza abitativa
Tra i temi più urgenti resta quello della casa, che il Rapporto Caritas individua come una delle principali criticità della Capitale. «Siamo in una situazione – ha ammesso Gualtieri – molto complessa e faticosa. Siamo però riusciti, con uno sforzo enorme e senza poter contare su politiche nazionali o europee per l’edilizia pubblica, a reperire mille nuovi appartamenti nelle prossime settimane e mesi. È un salto molto significativo che ci consente di rispettare i target del nostro piano casa».
Il sindaco ha precisato che, nonostante gli obiettivi raggiunti, il fabbisogno resta enorme: «Anche se riusciremo a ottenere 1.500 case in più, un risultato storico, mai realizzato negli ultimi anni, il divario reale è di 20mila alloggi mancanti. Il nostro piano casa è ambizioso ma insufficiente: servono risorse nazionali ed europee per ampliare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica».
Gualtieri ha poi ricordato che «l’edilizia residenziale pubblica non si può fare col mercato: servono fondi pubblici, perché gli affitti sociali non coprono le spese. È un’equazione semplice, di algebra». Da qui il suo appello a un intervento strutturale da parte dello Stato e dell’Unione europea, per permettere a comuni e regioni di incrementare il numero di case pubbliche destinate alle fasce più fragili.
«In Italia – ha concluso il sindaco – la percentuale di alloggi pubblici è molto più bassa rispetto ad altri Paesi europei. Dobbiamo colmare questo divario se vogliamo garantire un futuro dignitoso a chi oggi vive ai margini». Il Rapporto Caritas, intitolato «La città di cristallo», fotografa una Roma dalle due facce: una capitale che cresce economicamente, ma dove povertà, precarietà abitativa e disuguaglianze restano ferite aperte nel tessuto sociale.
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