
Un investimento complessivo di oltre 45 milioni di euro, di cui 20,5 milioni da fondi governativi e circa 25 milioni dal bilancio ordinario del Campidoglio, per ridare nuova vita al Quarticciolo, uno dei quartieri più fragili della periferia est della Capitale. È il risultato della riunione operativa interistituzionale che si è svolta nella mattinata di giovedì 13 novembre al comando del V gruppo Casilino della polizia locale, in viale Palmiro Togliatti.
Erano presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, del sindaco Roberto Gualtieri, il commissario straordinario di Governo per le periferie Fabio Ciciliano, l’assessore capitolino alle Periferie Pino Battaglia, il presidente del V municipio Mauro Caliste, il comandante della polizia locale Mario De Sclavis, il questore Roberto Massucci, il comandante provinciale dei Carabinieri Marco Pecci, oltre ai parlamentari Michela Di Biase e Fabio Rampelli.
Il Piano Quarticciolo rientra nel Piano straordinario periferie varato dal Governo, che coinvolge otto comuni italiani con una spesa complessiva di 224,5 milioni di euro nel triennio 2025-2027. Per Roma, gli interventi riguarderanno il rifacimento delle strade, la riqualificazione del verde pubblico e degli edifici, la creazione di spazi sociali e sportivi, l’abbattimento delle barriere architettoniche e i lavori in due asili nido, oltre alla rinascita della piazza principale del quartiere.
«Il Quarticciolo ha tanti problemi, li conosciamo tutti. Non esiste la bacchetta magica per risolverli dalla sera alla mattina, ma l’impegno condiviso nella riunione di stamane, che è stato uno scambio molto franco, vuole essere un cambio di passo», ha dichiarato Mantovano. «L’auspicio del governo – ha aggiunto – è che, come accaduto a Caivano, tutto ciò si traduca in un moltiplicatore di ulteriori iniziative di cui questo territorio ha bisogno. Questi interventi considerano la sicurezza una condizione preliminare ed essenziale per poter essere efficaci».
Rispondendo alle proteste di chi teme una militarizzazione del quartiere, Mantovano ha chiarito: «Noi siamo pronti a collaborare con tutti coloro che non distorcono la realtà. Qui si parla di asili nido, abbattimento delle barriere architettoniche, centri sportivi. Vorrei capire quale di questi interventi cade sotto la voce “militarizzazione”. Il confronto si fa con chi parte da dati di realtà, non da chi ha altre prospettive».
Il primo cittadino ha parlato di un intervento «solo all’inizio di un percorso più ampio». «Parte il Piano Quarticciolo con tanti interventi: ci sono più di 20 milioni dalla struttura commissariale, circa 25 milioni da Roma Capitale. Siamo quasi a 50 milioni di interventi», ha spiegato. «Naturalmente è solo un inizio – ha proseguito Gualtieri – perché questo tavolo ha anche lo scopo di incoraggiare e sollecitare tutti gli enti a rafforzare ulteriormente queste risorse per realizzare tanti interventi. I primi cantieri sono partiti, molti sono in progettazione, comunque siamo nelle condizioni di concluderli tutti per la fine del 2027, che è la deadline del decreto commissariale».
Il sindaco ha sottolineato che «ci saranno nuovi spazi sportivi, culturali e sociali, una riqualificazione del verde, delle strade e degli edifici. Migliorerà il decoro, la qualità della vita, ma anche gli spazi per attività che siano un’alternativa, in una zona dove, purtroppo, la presenza dello spaccio e dell’illegalità è molto molto forte».
Gualtieri ha inoltre ricordato il ruolo del Teatro dell’Opera di Roma, che porterà nel quartiere i propri laboratori artigianali: «L’intervento avviato dal Teatro dell’Opera al Quarticciolo è uno dei più belli. Il Teatro porterà qui i suoi laboratori di altissima qualità, con l’idea di diventare anche un polo formativo che consenta ai giovani del Quarticciolo di avere delle alternative imparando dei mestieri e facendo delle cose bellissime».
A margine della riunione Ciciliano, capo della Protezione civile, ha ribadito che il piano «è stato costruito in intesa con il Comune e dopo un ascolto approfondito delle realtà del territorio, associazioni comprese». «La riqualificazione non riguarda soltanto il recupero dei palazzi o delle infrastrutture, ma soprattutto quella sociale. Serviranno anni, i progetti di riqualificazione sociale durano fino a 8 anni: bisogna avere l’onestà intellettuale di dire che non esiste una bacchetta magica. La sicurezza e il ripristino della legalità – ha aggiunto – è un elemento fondamentale».
Un capitolo importante è quello sportivo: «Sulla scorta del modello Caivano – ha spiegato Ciciliano – Sport e Salute adeguerà le palestre scolastiche inserite all’interno del piano straordinario. Ci sarà la riqualificazione degli spazi esterni, creando aree fruibili dai giovani. È un doppio risultato: si restituiscono luoghi sicuri alla comunità e si sottraggono spazi alla criminalità».
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