Roma, 13 novembre 2025
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Olio esausto, Roma punta sull’economia circolare: al via il nuovo protocollo tra Campidoglio, Ama e Conoe

Nuovi contenitori in oltre cento supermercati per raccogliere gli oli domestici usati. Alfonsi: «Un passo concreto contro l’inquinamento». Campanile (Conoe): «Raccoglieremo oltre tre milioni di litri»

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 2 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Trasformare un rifiuto inquinante in una risorsa rinnovabile. È l’obiettivo del nuovo protocollo d’intesa siglato tra il Campidoglio, Ama e Conoe – il Consorzio nazionale per la raccolta e il trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti – per avviare nella Capitale un sistema integrato e capillare di raccolta degli oli alimentari usati provenienti dalle utenze domestiche.

L’accordo prevede la collaborazione tra l’amministrazione capitolina, il gestore dei rifiuti e il consorzio Conoe per installare punti di raccolta nelle aree private dei supermercati, organizzare campagne informative e di sensibilizzazione e monitorare i risultati, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale causato dal conferimento improprio di questi rifiuti negli scarichi.

«La diffusa abitudine di versare gli oli alimentari usati negli scarichi domestici – ha spiegato Sabrina Alfonsi, assessora capitolina all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti – costituisce un fattore di grave inquinamento ambientale per le acque e il suolo. Con questo accordo si dà un decisivo impulso al posizionamento capillare dei contenitori per il conferimento degli oli in luoghi strategici come grandi supermercati e mercati rionali».

L’assessora ha inoltre annunciato l’avvio di una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini: «Per rendere più efficace il progetto sarà attivata una campagna di sensibilizzazione sulle buone pratiche nella gestione degli oli domestici, con l’obiettivo di incrementare le quantità intercettate e aumentare così la raccolta e il riciclo, nel quadro delle azioni volte a promuovere i principi dell’economia circolare a partire proprio dai nostri comportamenti quotidiani».

Il piano prevede il posizionamento di nuovi contenitori in oltre 100 aree private, a partire da quelle dei supermercati della Grande distribuzione organizzata. A supportare l’iniziativa saranno infatti le catene aderenti a Federdistribuzione, Coop, Conad e Confcooperative, che metteranno a disposizione spazi dedicati per la raccolta degli oli vegetali esausti presso i propri punti vendita. Una rete diffusa che renderà più semplice per i cittadini conferire correttamente questo tipo di rifiuto.

«Il Conoe è da sempre impegnato nel recupero degli oli esausti – ha dichiarato Tommaso Campanile, presidente del Consorzio – e questo protocollo con Roma Capitale e Ama ci consente di estendere un modello virtuoso in una delle realtà urbane più complesse del Paese. Stimiamo di poter raccogliere oltre 3 milioni di litri di olio esausto proveniente dalle cucine delle famiglie romane».

Un obiettivo ambizioso, condiviso anche da Bruno Manzi, presidente di Ama, che ha sottolineato come l’intesa consenta di «efficientare e migliorare sensibilmente, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, la raccolta di questi materiali». E ha aggiunto: «Gli oli e i grassi a uso alimentare costituiscono una parte non trascurabile dei rifiuti prodotti nelle nostre case e per questo è importante assicurare la possibilità di conferirli correttamente, aumentando i punti di raccolta e diffondendo le giuste informazioni attraverso campagne mirate. Stiamo per bandire una nuova gara per l’acquisizione e il posizionamento di contenitori e sono certo che questa sinergia con Roma Capitale e Conoe produrrà risultati positivi e tangibili».

Il protocollo, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2026, prevede l’attivazione dei primi interventi di raccolta e delle attività di sensibilizzazione già nei prossimi mesi, in collaborazione con le strutture municipali e con il supporto operativo del Conoe. Un passo avanti concreto verso una Roma più sostenibile, dove anche l’olio di frittura potrà contribuire alla produzione di biocarburanti e materiali ecocompatibili, trasformando un rifiuto quotidiano in un alleato dell’ambiente.

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