Roma, 19 dicembre 2025
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Cronaca di Roma

Nuova «lista stupri» al Giulio Cesare: questa volta nel mirino due professoresse

A meno di un mese dal primo episodio, un’altra scritta shock compare nell’istituto ancora occupato. Gli studenti denunciano: «Non è un fatto isolato». Intanto la Procura indaga e i presidi chiedono basta occupazioni

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 12 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Un’altra scritta al liceo classico Giulio Cesare dove è comparsa una seconda «lista stupri», questa volta con i nomi di due professoresse che è stata scoperta nella serata del 18 dicembre, nell’anticamera del primo piano dell’istituto.

A denunciarlo sono stati i rappresentanti degli studenti, che attraverso i canali social hanno parlato di un gesto «deplorevole» e profondamente inquietante. La comunità studentesca si dice «ancora una volta indignata» e costretta a prendere atto di un episodio rivissuta ad una distanza così breve dal precedente.

Il precedente di novembre e l’inchiesta della Procura

Solo il 27 novembre scorso, sui muri del bagno maschile del Giulio Cesare era apparsa una prima «lista stupri» con i nomi di otto studentesse e di uno studente. Un fatto di estrema gravità che ha portato la Procura di Roma, in coordinamento con il Tribunale dei minori, ad aprire un’inchiesta con l’accusa di istigazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale.

A rendere il quadro ancora più allarmante c'era stato anche un altro episodio. La scorsa settimana una lista simile è comparsa nei bagni maschili del vicino liceo Carducci, segno che il fenomeno rischia di allargarsi oltre i confini di un singolo istituto.

Gli studenti: «Gesto consapevole, non una bravata»

Secondo i rappresentanti degli studenti del Giulio Cesare, il ripetersi di queste scritte è «la prova evidente» che chi le ha realizzate ha agito con piena consapevolezza, ignorando deliberatamente una denuncia già avvenuta, l’indignazione collettiva e il percorso di sensibilizzazione avviato dopo il primo episodio.

Il fatto che questa volta siano coinvolte due docenti viene definito ancora più grave, perché colpisce direttamente l’autorevolezza e la sicurezza della scuola come comunità educativa. Non si tratta, sottolineano, di una provocazione fine a sé stessa, ma di un atto di violenza simbolica che lascia un segno profondo.

Scuole occupate e tensione crescente

Il nuovo episodio si inserisce in un contesto già teso. Il liceo Giulio Cesare è ancora occupato, e proprio in queste ore i presidi di Roma e del Lazio hanno espresso «forte indignazione» per il fenomeno delle occupazioni scolastiche. In una lettera, l’Associazione nazionale presidi denuncia centinaia di migliaia di euro di danni agli istituti superiori e gravi disagi per studenti, docenti e dirigenti.

Secondo l’Anp, le occupazioni comportano rischi per la sicurezza e un forte stress per i dirigenti, spesso impegnati in lunghe trattative con piccoli gruppi di studenti. «Pochi impediscono il diritto allo studio della maggioranza», denunciano i presidi, chiedendo un intervento deciso delle istituzioni per individuare i responsabili. «È uno scempio del vivere civile e delle scuole», affermano Cristina Costarelli e Mario Rusconi.

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