
(Foto di Anita Armenise)
Un passo storico. È quello compiuto da oggi, martedì 16 dicembre, dalla linea C della metropolitana di Roma. Entrano infatti ufficialmente in funzione le nuove stazioni Porta Metronia e Colosseo–Fori Imperiali, con quest’ultima che diventa il nuovo capolinea e punto di interscambio con la linea B. Le prime corse con i passeggeri sono previste nel pomeriggio, a partire dalle 16.
In mattinata è invece previsto il sopralluogo istituzionale del sindaco Roberto Gualtieri, accompagnato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dal ministro della Cultura Alessandro Giuli. Si tratta delle prime nuove stazioni inaugurate a Roma dal 2018, un passaggio considerato cruciale per la mobilità cittadina.
Con l’apertura delle due nuove fermate, la linea C arriva finalmente in pieno centro. L’infrastruttura, una delle più strategiche per la Capitale, è progettata per collegare la periferia est a ovest, da Monte Compatri/Pantano a Farnesina, per un totale di 29 chilometri.
Ad oggi sono 24 le stazioni completate, su 23 chilometri di linea già operativi, di cui 20 in sotterraneo. Il tracciato prevede quattro interconnessioni con la rete esistente: Metro A (San Giovanni e Ottaviano), Metro B (Colosseo) e ferrovie FL1/FL3 (Pigneto). A regime la linea potrà trasportare fino a 800mila passeggeri al giorno, contribuendo a una riduzione stimata di 310mila tonnellate annue di CO2 e di circa 400mila auto al giorno.
La stazione Colosseo–Fori Imperiali si sviluppa sotto via dei Fori Imperiali, tra il Colosseo e la Basilica di Massenzio. È una delle opere più complesse dell’intera linea: 240 metri di lunghezza, larghezza variabile tra 30 e 50 metri e una profondità di 32 metri, articolata su quattro livelli interrati.
Due dei livelli sono musealizzati: l’atrio e il mezzanino. Da qui è possibile accedere direttamente alla stazione Colosseo della linea B tramite un tunnel di collegamento. La stazione è dotata di 9 ascensori, 16 scale mobili e 230 metri di porte di banchina, ed è stata realizzata con uno scavo complessivo di 172mila metri cubi, di cui 29mila di scavi archeologici.
Ingegneria e tutela del patrimonio
La costruzione ha richiesto soluzioni ingegneristiche d’avanguardia in un’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco. Un sistema di diaframmi in cemento armato profondi fino a 48 metri ha racchiuso lo scavo, mentre un piano di monitoraggio con circa 30mila strumenti ha controllato in tempo reale lo stato dei monumenti circostanti.
Fondamentale la sinergia con il Ministero della Cultura e il Parco archeologico del Colosseo, che ha portato alla redazione di un innovativo “Prontuario delle indagini archeologiche di seconda fase”, integrando scavi e costruzione in un unico processo progettuale. Per la prima volta in Italia, le metodologie di scavo archeologico sono state formalizzate all’interno di un’opera pubblica di questa scala.
Colosseo–Fori Imperiali è una stazione museo, dove mobilità e archeologia convivono. Il concept museale prende ispirazione dai pozzi di età repubblicana, rinvenuti durante gli scavi: 28 in totale, databili tra il V e il II secolo a.C. Nell’atrio, colonne di vetro ne ricostruiscono le volumetrie, mentre i rivestimenti originali in tufo e i reperti raccontano il loro utilizzo rituale e quotidiano.
Il percorso prosegue nei livelli inferiori, tra domus di età repubblicana e imperiale, un laconicum e materiali votivi, fino alle banchine, dove decorazioni murali riproducono le piante dei principali monumenti dei Fori Imperiali. Un elemento scenografico unico è l’oculus, una finestra che offre una prospettiva inedita sul Colosseo.
Anche Porta Metronia nasce come archeostazione. Situata a piazzale Ipponio, lungo le Mura Aureliane, la stazione si sviluppa su cinque livelli interrati fino a 30 metri di profondità, con tre accessi, 6 ascensori e 19 scale mobili.
Il progetto ruota attorno a una piazza ipogea, illuminata da quattro volumi rivestiti in travertino che funzionano come pozzi di luce. Dalla piazza si accede sia alla stazione sia al Museo Porta Metronia, un nuovo spazio archeologico di circa 4mila metri quadrati, distribuito su due livelli.
Il museo custodisce i resti delle antiche caserme romane del II secolo d.C., con la Domus del Comandante e l’abitazione di un centurione, ricostruite nella loro collocazione originaria. Una passerella sopraelevata consente ai visitatori di osservare dall’alto le strutture rinvenute, accompagnati da installazioni multimediali e spazi di sosta didattici. Il progetto museale è stato sviluppato dalla Soprintendenza Speciale di Roma e dallo studio ABDR, già autore di importanti infrastrutture e musei italiani.
Con Porta Metronia e Colosseo–Fori Imperiali, la linea C compie un passaggio decisivo verso le future stazioni di Venezia, Chiesa Nuova, San Pietro, Ottaviano, Clodio/Mazzini, Auditorium e Farnesina. Non solo un’opera di trasporto, ma una visione urbana in cui il passato millenario di Roma dialoga con le esigenze di una capitale europea moderna e sostenibile. Nel sottosuolo della città eterna, tra ingegneria d’avanguardia e stratificazioni archeologiche, la metro C diventa così un’infrastruttura che unisce mobilità, memoria e futuro.
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