
Un passo senza precedenti nel settore dell’edilizia pubblica. La giunta Gualtieri ha dato l'ok a due delibere – ora attese all’esame dell’assemblea capitolina – che autorizzano l’acquisto di 1.040 nuovi alloggi da destinare alla graduatoria per la casa popolare, per un investimento complessivo stimato in circa 250 milioni di euro. Si tratta dell’intervento di ampliamento del patrimonio pubblico più significativo realizzato da una città italiana negli ultimi decenni, parte integrante del Piano strategico per il diritto all’abitare 2023-2026.
Le due operazioni – avviate dopo un apposito avviso pubblico rivolto al mercato – riguardano, da un lato, una prima tranche di 338 appartamenti provenienti da Fondazione Enasarco e dai fondi collegati, per un valore di 53,4 milioni di euro. Dall’altro, una seconda tranche di 702 alloggi, che sarà finalizzata entro il 2026, per un massimo di 201,5 milioni di euro. Tutti i valori sono stati verificati e validati dall’agenzia del demanio, garantendo trasparenza e convenienza per l’amministrazione. Gli immobili includono sia abitazioni libere sia appartamenti attualmente locati.
La maggior parte delle case disponibili è già libera, condizione che permetterà di ridurre sensibilmente i tempi di attesa per l’assegnazione e di far avanzare la graduatoria in modo significativo. Gli appartamenti già occupati, invece, assicureranno continuità abitativa alle famiglie con titolo e, allo stesso tempo, consentiranno al comune di abbattere la spesa corrente per i canoni, liberando risorse da destinare ad altri servizi pubblici.
«Roma compie un passo storico. Con questa operazione avviamo il più grande incremento di case popolari realizzato in Italia negli ultimi decenni e confermiamo che il diritto all’abitare è una priorità», ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri. «Abbiamo riattivato un sistema che per anni era rimasto fermo: nuovi acquisti, governance Erp rafforzata, manutenzioni moltiplicate e più tutele per chi vive situazioni di precarietà. L’ingresso di oltre mille nuovi alloggi consolida questo percorso e offrirà una prospettiva di stabilità a tante famiglie. Parallelamente stiamo portando il tema dell’abitare nel dibattito pubblico europeo: servono investimenti dell’Unione e un quadro comune che riconosca il ruolo delle grandi città nella tutela del diritto alla casa. Roma andrà avanti su questa strada».
Sulla stessa linea l’assessore al Patrimonio e alle politiche abitative, Tobia Zevi, che ricorda come il diritto alla casa sia tornato al centro dell’agenda pubblica grazie a interventi concreti: «Abbiamo rigenerato patrimonio, amplificato le manutenzioni, avviato l’Agenzia sociale per l’abitare e programmato nuovi acquisti. Con questa delibera Roma avvia la procedura per acquisire oltre mille case da Enasarco: un’operazione straordinaria. Nel nostro Piano strategico del 2023 ci eravamo impegnati a garantire una casa ai nuclei più fragili della graduatoria, e l’obiettivo oggi è molto vicino. Ma non ci fermeremo: il 12 dicembre, durante la seconda edizione di All We Need is HOME, presenteremo le sfide dei prossimi anni. Roma deve colmare il divario che la separa dalle altre capitali europee con più alloggi e strumenti più efficaci contro la povertà abitativa, che oggi colpisce anche fasce della classe media impoverita».
Di «scelta concreta in un momento di forte emergenza abitativa» parla anche Yuri Trombetti, presidente della commissione Patrimonio e politiche abitative: «Questa proposta dimostra che la città non resta immobile ma decide di intervenire con responsabilità. Ringrazio Enasarco per aver risposto all’avviso pubblico: è un segnale importante, perché rafforzare il patrimonio pubblico significa dare certezze a chi aspetta da troppo tempo. Porterò la delibera in commissione e la sosterrò in aula con la maggioranza».
Soddisfazione anche da parte della Fondazione Enasarco. «Enasarco è orgogliosa di poter contribuire ad affrontare l’emergenza abitativa della Capitale. Siamo una cassa di previdenza ma abbiamo una naturale vocazione al sociale», ha commentato la presidente Patrizia De Luise.
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