È arrivato in libreria Il mio nome è Emilia del Valle, edito da Feltrinelli, il nuovo romanzo di Isabel Allende, una delle voci più potenti della letteratura contemporanea.
Ambientato a cavallo tra la San Francisco di fine Ottocento e un Cile in piena guerra civile, il libro racconta la storia di una giovane donna determinata a sfidare le convenzioni sociali per inseguire il sogno della scrittura. Ma è anche, come spesso accade nei romanzi dell’autrice, un tributo al potere invincibile delle donne unite e alla complessità delle radici familiari.
Allende torna a intrecciare la storia della famiglia Del Valle, già protagonista del celebre La casa degli spiriti, con quella di Emilia, una ragazza cresciuta in un quartiere povero di immigrati e segnata da una maternità fuori dal matrimonio. Cresciuta leggendo romanzi d’avventura e western, Emilia adotta uno pseudonimo maschile per farsi strada come scrittrice, sfidando le barriere imposte dal patriarcato.
«Alla fine del XIX secolo le donne avevano pochissime possibilità di scelta. Quelle che hanno avuto il coraggio di sfidare le regole sono riuscite a cambiare le cose»
spiega Allende, 82 anni, con l’energia e la determinazione che da sempre la contraddistinguono.
Nel nuovo romanzo, Allende esplora con forza il tema dell’autonomia femminile. Emilia, la protagonista, incontra una ballerina che si definisce “una donna cattiva” e risponde: «Allora anche io voglio esserlo. Le donne buone non appaiono da nessuna parte. Solo le donne cattive riescono a fare qualcosa».
La scrittrice cilena, in visita a Roma per presentare il libro, non manca di lanciare un messaggio forte e attuale:
«Oggi i diritti delle donne sono di nuovo in pericolo. Negli Stati Uniti, la Corte Suprema ha revocato il diritto all’aborto. In Afghanistan, le donne hanno perso tutto in sole 24 ore. È per questo che dico alle giovani: siate vigili, siate unite. Una donna sola è vulnerabile, insieme siamo invincibili».
Allende, nipote dell'ex presidente cileno Salvador Allende, non ha mai avuto paura di prendere posizione. Parlando con l’ansa, denuncia con fermezza:
«La democrazia americana è a rischio. Molti cittadini non comprendono cosa significhi vivere sotto una dittatura.”“E quello che sta accadendo a Gaza somiglia molto a un genocidio, anche se si evita di usare questo termine».
Emilia, come Isabel, torna in Cile per cercare le proprie radici. E anche se la scrittrice vive da anni negli Stati Uniti, il legame con la sua terra è profondo:
«Non ci sono frontiere per nulla, tranne che per gli esseri umani. Il Cile è il mio punto di partenza, la mia memoria emotiva».
Dal 1981, Allende ha una tradizione: ogni 8 gennaio, giorno in cui iniziò a scrivere La casa degli spiriti, si siede alla scrivania e comincia un nuovo libro.
«La scrittura mi ha definita. È il mio universo. È l’unica cosa che so fare. Quello che non scrivo, lo dimentico».
Isabel Allende sarà a Roma per presentare il suo nuovo romanzo Il mio nome è Emilia del Valle in due eventi distinti:
Venerdì 23 maggio 2025, ore 18:30 presso la libreria Feltrinelli di via Appia Nuova 427. L'ingresso è libero fino a esaurimento posti, con apertura della fila d'accesso alle ore 15:00.
Domenica 25 maggio 2025, ore 12:00 alla Libreria Nuova Europa - I Granai, in via Mario Rigamonti 100. Durante l'incontro, l'autrice dialogherà con la scrittrice Chiara Gamberale.
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