
Ci sono immobili abbandonati, aree verdi, spazi pubblici inutilizzati che tornano a vivere e progetti sociali, culturali, educativi che si realizzano: a due anni dall'approvazione del Regolamento per l'amministrazione condivisa dei beni comuni - la delibera 102 - il Comune fa il punto con i primi dati.
Sono 52 i patti di collaborazione proposti dalla cittadinanza di cui 29 firmati e approvati e 23 in fase di proposta e co-progettazione. Se nel 2024 i patti sono stati 7, nel 2025 il numero si è triplicato arrivando a 21. Mentre nel 2023, l'anno di approvazione della delibera, si conta soltanto un progetto. Se questi sono i numeri ufficiali, fonti de La Capitale assicurano che in corso, nei vari municipi, ci sono diverse proposte di collaborazione per l'utilizzo condiviso di alcuni immobili.
Tra le realtà che hanno avanzato una proposta di co-progettazione con l'amministrazione - il Comune o i municipi - per gestire insieme un bene pubblico ci sono 76 associazioni e comitati, 10 attività imprenditoriali, 2 cooperative, 3 aziende pubbliche, 1 parrocchia, una università privata e una pubblica, 3 istituti scolastici oltre a 5 gruppi informali di cittadini e singoli volontari. Sono, inoltre, 9 le Strutture capitoline che hanno approvato o avviato i patti, fra cui il dipartimento Tutela ambientale e otto municipi. Tra questi il II, il V, il VI, il VII, l'VIII, il IX, il X, l'XI, e il XIII). I tutti i casi gli accordi devono essere caratterizzati da fiducia reciproca e condivisione di risorse e responsabilità; al contrario, nn devono basarsi su scopi di lucro.
«I numerosi patti di collaborazione approvati, oltre ad attività di cura e manutenzione, prevedono quasi sempre attività di animazione sociale, educativa e culturale, sinergie con altre associazioni, reti e comunità educanti attive nelle vicinanze ma anche promozione della conoscenza del patrimonio storico, archeologico e naturalistico dei quartieri», ha commentato Andrea Catarci, responsabile dell'Ufficio Giubileo delle persone e partecipazione. «I patti - ha aggiunto - si occupano anche di memoria storica, organizzazione di eventi culturali e sportivi, con l'obiettivo diffuso di creare uno spirito di comunità che faciliti nuovo attivismo civico».

Andrea Catarci, responsabile dell'Ufficio Giubileo delle persone e partecipazione.
Come ha spiegato Catarci, l'andamento relativo all'adozione dei patti è «molto positivo» anche perché l'amministrazione ha avviato un programma di formazione dei propri dipendenti per poter gestire un meccanismo nuovo per la gestione dei beni comuni.
Tra il 2023 e il 2024 le attività di formazione sull'applicazione della delibera 102 hanno riguardato 200 tra dirigenti, funzionari e istruttori comunali e oltre 200 esponenti di realtà civiche attraverso seminari, webinar, laboratori e percorsi territoriali realizzati insieme all'associazione Labsus, alla Scuola di Formazione capitolina e alle università romane.
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