Roma, 10 dicembre 2025
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«All We Need Is Home»: la crisi abitativa di Roma e la protesta delle associazioni

A Roma oltre 16mila famiglie attendono una casa popolare e gli sfratti continuano a crescere. La mobilitazione «All We Need Is Home» denuncia una crisi abitativa definita «una vera catastrofe del diritto all’abitare».

di Edoardo IacolucciULTIMO AGGIORNAMENTO 10 ore fa - TEMPO DI LETTURA 3'

Roma sta affrontando una crisi abitativa che i promotori dell’iniziativa «All We Need Is Home», tra cui Unione Inquilini definiscono una catastrofe negata. I dati richiamati dagli organizzatori parlano chiaro: «Secondo i dati forniti dall'assessorato alle Politiche Abitative - spiega Silvia Paoluzzi - ci sono circa 16mila famiglie in graduatoria e mille alloggi acquistati dal Comune». Una sproporzione che, secondo la rete sociale, lascerà «oltre il 90% delle famiglie senza casa». A questo si aggiungono circa 10 sfratti al giorno, mentre molte persone vivono in occupazioni o nei Caat.

La tenda della protesta a Ostia

Così domani, giovedì 11 dicembre, dalle 8.30 alle 17, in piazza della Stazione Vecchia, davanti al X Municipio di Ostia, verrà montata una tenda di lotta e solidarietà, che si chiuderà con un’assemblea aperta a realtà sociali, territoriali e rappresentanti istituzionali. Al centro dell’iniziativa ci sarà la denuncia di una madre vittima di violenza, sfrattata e tuttora senza una soluzione stabile, la cui vicenda viene descritta come la fotografia della crisi abitativa romana.

«Una vera catastrofe del diritto all’abitare»

Secondo gli organizzatori, Roma non garantisce più il passaggio da casa a casa: nessuna graduazione degli sfratti e nessun rinvio per chi è in attesa di un alloggio popolare. L’unico strumento esistente, la Delibera 185, viene definito quasi inapplicato per via di procedure lente e di un mercato immobiliare che ostacola gli interventi sulle fragilità economiche.

GUARDA IL DOCUMENTARIO «CERCASI CASA A ROMA»

Le richieste al Comune

Il Campodiglio e l'assessore alla Casa, Tobia Zevi non ha mai negato le difficoltà, e sta mettendo in atto misure per contrastare il problema, ampliando il patrimonio di case popolari tramite acquisti di nuovi alloggi, rigenerazione di edifici pubblici e confiscati e manutenzione delle case già esistenti.
Il tutto con un welfare abitativo con contributi per affitti, soluzioni temporanee e servizi di supporto per chi è in emergenza.

Detto questo - l'amministrazione non lo hai mai negato - la domanda di abitazioni è enorme, la scarsità del patrimonio pubblico è storica e le sfide del mercato privato, degli affitti, del turismo e degli affitti brevi complicano ulteriormente il quadro.

Le realtà promotrici chiedono quindi al Comune di affrontare con più urgenza e forza la gravità della crisi, ammettere l’insufficienza delle misure annunciate e incrementare il patrimonio pubblico invece di valorizzare immobili a fini privati.

Un quadro nazionale ancora più fragile

La denuncia si allarga oltre Roma. Nella Legge di Bilancio, spiegano gli attivisti, non sono previsti fondi per contributo affitto, morosità incolpevole o edilizia residenziale pubblica. Oltre un milione di famiglie in povertà assoluta vive in affitto ed è esposto quotidianamente al rischio sfratto. «L’emorragia degli sfratti continua senza alcuna tutela», affermano i promotori.

La mobilitazione chiede infine un intervento immediato per la famiglia sfrattata a Ostia e soluzioni che garantiscano davvero il passaggio da casa a casa per tutti, con un messaggio conclusivo: «All We Need Is Home, ma a Roma le case, non ce stanno»

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