Roma, 15 dicembre 2025
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Alemanno scrive al Papa per sollecitare amnistia o condono: «Il grido di chi è ultimo sia ascoltato»

Gianni Alemanno, detenuto a Rebibbia, scrive al Papa in occasione del Giubileo dei detenuti chiedendo un appello per amnistia o condono e denunciando il sovraffollamento e i suicidi in carcere

di Edoardo IacolucciULTIMO AGGIORNAMENTO 2 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

In occasione del Giubileo dei Detenuti, svoltosi a Roma dal 12 al 14 dicembre, Gianni Alemanno ha scritto una lettera aperta a Papa Leone XIV per chiedere un gesto forte in favore dei diritti di chi è recluso. L’ex sindaco di Roma, attualmente nel carcere di Rebibbia, ha inviato una lettera al pontefice insieme a Fabio Falbo, detenuto nel Braccio 8. L’appello, diffuso come di consueto tramite la sua pagina facebook, sollecita un intervento che possa riaprire il dibattito su amnistia o condono della pena e richiama l’attenzione sulle condizioni delle carceri italiane.

L’appello al Papa: «Che Giubileo della Speranza sarà senza le carceri»

Nella lettera Alemanno e Falbo si rivolgono direttamente al pontefice: «Padre Santo, Le chiediamo di lanciare, in occasione del Giubileo dei Detenuti, un nuovo appello per risvegliare le coscienze di persone che non hanno mai vissuto dietro le sbarre e per le quali le carceri sono un mondo lontano e vergognoso, di cui è giusto dimenticarsi».

Il riferimento è a chi opera «nell’informazione», a chi rappresenta «gli apparati dello Stato dedicati all’amministrazione della Giustizia» e a chi «decide le leggi Parlamento e nel mondo politico». Da qui la domanda rivolta al Papa: «Che Giubileo della Speranza sarà, se questa speranza non arriverà anche nelle carceri italiane?».

«Confidiamo nella Sua guida»: la richiesta su amnistia e condono

Nel testo i due detenuti pongono con chiarezza il tema delle misure straordinarie: «Se si dovesse concludere senza che forme di amnistia o di condono della pena vengano decise dal Parlamento italiano». E ancora: «Santità, confidiamo nella Sua guida e nella Sua preghiera affinché il grido di chi è ‘ultimo’ e dimenticato nelle carceri possa essere ascoltato».

La lettera è indirizzata al Pontefice Leone, richiama il suo ruolo morale del come voce capace di incidere sul dibattito pubblico.

Sovraffollamento e suicidi: i numeri del carcere

L'ex sindaco di Roma ha inoltre ricordato al Papa la drammatica situazione del sovraffollamento nelle carceri italiane. I dati riportati parlano di 63.831 persone detenute a fronte di 46.124 posti disponibili. Una condizione che, secondo i firmatari, ha conseguenze dirette e tragiche.

«L’effetto più evidente di questa situazione – hanno infatti evidenziato Alemanno e Falbo – è il numero di persone detenute che negli ultimi anni si sono tolte la vita». Nel 2024 i suicidi in carcere sono stati 83, pari a circa 12 suicidi ogni 10.000 persone detenute, mentre nella popolazione italiana il dato è di 0,66 suicidi ogni 10.000 abitanti, secondo gli ultimi dati Oms del 2019.

Per il 2025, fino a oggi, «sono 73 le persone detenute che si sono tolte la vita, mentre 135 sono quelle morte per altre cause». Numeri che rafforzano l’appello affinché il Giubileo, iniziato con l'apertura della porta santa alla basilica di San Pietro e poi proprio al penitenziario di Rebibbia, non resti, per chi vive dietro le sbarre, solo una promessa mancata.

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