Roma Pride, gli organizzatori "Siamo un milione"
Aggiornamento: 18 giu 2024
Alle 17,30 la coda del corteo era ancora a piazza della Repubblica. 40 carri sfilano verso Terme di Caracalla insieme ad Annalisa, madrina della trentesima edizione. Alle 19,20 i primi manifestanti arrivano a destinazione. Imbrattati dai militanti di Militia Christi i vasi arcobaleno all'Esquilino.

Una folla di bandiere arcobaleno sta sfilando tra le strade della Capitale insieme ai 40 carri allestiti per la trentesima edizione del Roma Pride. All’inizio del corteo - che da piazza della Repubblica arriverà a Terme di Caracalla - c'è quello degli organizzatori dedicato all'anniversario della kermesse con lo slogan «30 anni di orgoglio». Sul carro del Circolo Mario Mieli - l’associazione Lgbtqia+ che ha promosso il Pride dal 1994 - compaiono scritte come «Non ci silenzierete mai» oltre alle sagome di alcuni giornalisti e personaggi televisivi. Tra queste quelle di Formigli, Littizzetto, Fazio, Bortone, Scurati, Gruber, Saviano e Ranucci, considerati «alleati» che hanno tutelato la libertà di informazione per aver dato spazio ai temi Lgbtqia+. Su alcuni dei carri, inoltre, si leggono i loghi degli sponsor come Disney e Cgil.
Alle 16.30 piazza della Repubblica non contiene le decine di migliaia di persone sopraggiunte nel luogo iniziale della manifestazione tanto che la folla arriva fino a piazza dei Cinquecento. E alle 17, pur muovendosi molto lentamente, il corteo è partito, lasciando la coda ancora a piazza della Repubblica. «Ci sono tutti i numeri per creare una delle edizioni più strepitose del Pride di Roma», aveva anticipato a La Capitale Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride.
Poco prima delle 18, secondo gli organizzatori, starebbe sfilando un milione di persone. Tra loro anche la segretaria del Pd Elly Schlein - sul carro insieme ad Annalisa - e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.


Annalisa:«Una festa in onore della libertà di essere»
Madrina di quest'anno è la cantante Annalisa, il cui brano «Sinceramente» è stato scelto come colonna sonora della manifestazione. «Sono onorata di poter dare il mio contributo in questa giornata così importante. Celebrare insieme i 30 anni del Roma Pride sarà speciale e soprattutto un'occasione unica per attirare l'attenzione ancora una volta sui diritti della comunità Lgbtqia+ e di tutti», dichiara la cantante. «Sarà una grande festa in onore della libertà di essere, concetto per me centrale nelle canzoni e nella vita, per una società che possa dirsi civile. Quindi grazie immensamente per questo invito che mi emoziona e riempie di orgoglio come poche cose al mondo», conclude Annalisa che ha ricevuto parole di apprezzamento da Mario Colamarino:«Siamo certe e certi - afferma - che il suo apporto e il suo impegno civile per la parità dei diritti diano un importante valore aggiunto alla manifestazione contribuendo a far passare il messaggio che un paese civile e democratico non può più tollerare discriminazioni e negazioni e deve procedere sulla strada della piena uguaglianza e libertà per tutte e tutti».
Vasi arcobaleno imbrattati da Militia Christi
Ad accogliere la manifestazione avrebbero dovuto esserci anche i vasi con i colori della bandiera arcobaleno posizionati a piazza dell'Esquilino dal servizio giardini del Dipartimento Tutela Ambientale. Ma il Campidoglio ha fatto sapere che «sono stati imbrattati questa notte dai militanti di Militia Christi. «Da tre anni salutiamo il passaggio del Pride con i vasi rainbow in segno di amicizia e vicinanza alla comunità Lgbtqia+», ha dichiarato l'assessora all’ Ambiente Sabrina Alfonsi. «Un simile atto non era mai successo. Si tratta di un gesto vile compiuto di notte, figlio di un clima che si sta inasprendo ma che respingiamo con forza», ha commentato Alfonsi annunciando che il personale del Servizio Giardini è già al lavoro per ricoprire le scritte.
Il manifesto politico
«Il Roma Pride si schiera fermamente contro ogni forma di guerra e oppressione ed esprime la propria vicinanza e solidarietà a tutte le persone che vivono in contesti di conflitto». Mentre è iniziato il corteo della trentesima edizione del Roma Pride, viene diramato il «manifesto politico» degli organizzatori. Un appello alla pace che condanna «la catastrofe umanitaria in corso a Gaza» e solidarizza con «il popolo ucraino». Nel documento, che rivendica l’orgoglio della comunità italiana Lgtbqia+, c’è anche un esplicito riferimento al Governo italiano che «agisce in modo ignobile, non vergognandosi di adottare le armi della censura, della discriminazione di Stato, della repressione violenta, inquinando alla radice il tessuto sociale e lasciando segni indelebili sulle nostre vite».
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