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Edoardo Iacolucci

Quali sono le zone più calde di Roma

Non tutte le zone hanno le stesse temperature. Effetto delle “isole di calore”, fenomeno sempre più presente negli ultimi anni

Arriva l'anticiclone "Minosse" nella Capitale

Arriva l'anticiclone «Minosse» e, come un inferno dantesco, infuoca l’estate della Capitale con temperature intorno ai 40 gradi.


Non in tutte le zone di Roma però si registrano le stesse condizioni. Effetto delle isole di calore urbanomicroclimi all’interno delle città, con temperature differenti (più calde) rispetto alle zone rurali limitrofe. Un fenomeno sempre più presente negli ultimi anni, al quale si aggiungono le emissioni di gas serra.


Nelle città con più costruzioni l’aumento di temperatura risulta maggiore. È l’architettura ad incidere molto sull’intensità del fenomeno: gli edifici alti, ad esempio, rallentano il venti ostacolando la circolazione dell’aria. Ma ad influire sono anche il traffico, le industrie, i condizionatori. Così le aree cittadine più edificate superano di circa cinque gradi le zone di campagna circostante.


Dove fa più caldo

Nella capitale, il Centro storico è il quartiere più caldo in assoluto, superando di oltre 4 gradi la media. Seguono Aurelio, Prati, Trastevere, Trieste ed Esquilino (tutte sopra i 3 gradi e mezzo). A luglio, a queste zone si aggiungono la zona intorno a via XX Settembre, San Lorenzo, Salario e Nomentano. Anche di notte, il caldo attanaglia le zone più centrali, ma curiosamente ci si sposta leggermente verso i quadranti Sud e Ovest della Capitale. Così da Ostiense a Garbatella e Tuscolano, fino a Gianicolense, Portuense e Testaccio la notte per dormire più freschi bisognerebbe aprire un po’ le finestre. I quartieri più caldi sono sempre quelli con maggiore densità abitativa e asfalto.


Dove si sta meglio

Dove si sta meglio è invece nelle zone Sud-est (VI e VII municipio) a cavallo del Grande Raccordo Anulare: da Giardinetti al parco degli Acquedotti, fino a Torre Angela, Mentre a Sud, tra l’Eur, il Laurentino e Torrino.


Lo studio dell’università di Roma Tre

Lo studio delle Isole di calore urbano è utile per progettare impianti valutando sia il consumo energetico degli edifici che la qualità della vita persone negli ambienti esterni. Proprio con questo obiettivo il team di ricerca di Fisica tecnica ambientale dell’università Roma Tre, conduce da anni lo studio sul fenomeno. Un lavoro che ha consentito di acquisire i dati orari di temperatura di 35 centraline microclimatiche interne alla città, forniti dall’Associazione Meteo Lazio e dal Centro Funzionale Regionale. I dati sono utilizzati per il calcolo dell’indicatore di intensità delle isole di calore urbano che misura la differenza tra le temperature medie, massime o minime registrate dalle centraline microclimatiche interne alla città rispetto a quelle della stazione metereologica (rurale) di riferimento. Quella di Roma è all’aeroporto di Fiumicino. I dati sono relativi al luglio 2020.

 

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