Nuovi taxi, la polemica degli esclusi: «Faremo ricorso». Dal Campidoglio: «Il bando è chiaro»
- Anita Armenise
- 16 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Nessuna attribuzione diretta ai candidati che hanno scelto di concorrere sia per la licenza ordinaria che per quella di trasporto disabili, che rimane una categoria residuale, per riempire le eventuali carenze di raggiungimento delle 800 di tipo ordinario e non

«Graduatorie di demerito». Così sono state ribattezzate le classifiche dei vincitori del concorso relativo al rilascio delle 1000 nuove licenze taxi, pubblicate lo scorso 26 novembre. A lamentare l'ingiustizia sono i cosiddetti «esclusi dell'opzione 3» ovvero tutti quei candidati che per partecipare al bando avevano scelto di concorrere sia per le licenze ordinarie sia per quelle destinate al trasporto di persone con disabilità ma che nonostante punteggi più alti, sono stati declassati alla fine di entrambe la graduatorie.
Bando taxi, le opzioni di partecipazione al bando taxi
All’atto della presentazione della domanda di partecipazione, a ciascun candidato era richiesto di indicare la tipologia di licenza per la quale intendeva concorrere, selezionando una delle seguenti opzioni: la prima per chi voleva concorrere per la licenza di tipologia ordinaria. L'opzione due era destinata a veicoli appositamente allestiti per il trasporto di persone con disabilità. E infine l'opzione 3, che permetteva di concorrere per entrambi.
I tassisti: «Non chiari i criteri di posizionamento in graduatoria»
Ad essere meno chiari agli occhi dei tassisti sono però i criteri di posizionamento in graduatoria, che prescindono dai numeri. In riferimento alle graduatorie, il bando esplicita che «ciascun candidato sarà inserito unicamente nella graduatoria relativa alla tipologia di licenza indicata secondo quanto previsto nel precedente art. 7. Differentemente, i candidati che avranno espresso la scelta dell’opzione 3 saranno inseriti in ambedue le graduatorie per la successiva attribuzione della licenza in base ai criteri stabiliti dal precedente art. 7».
La confusione è stata data dal fatto che sul bando non c'è nessun riferimento all'attribuzione diretta ai candidati della terza opzione, che rimane una categoria residuale, per riempire le eventuali carenze di raggiungimento delle 800 di tipo ordinario e delle 200 destinate a veicoli allestiti per il trasporto di persone con disabilità.
All'articolo 7 l'unico riferimento alla graduatoria esplicita che, dopo l'assegnazione dei posti, in caso di disponibilità residua rispetto alle due opzioni di concorso, «le licenze destinate al trasporto di persone con disabilità, non attribuite a nessun candidato (che aveva scelto l'opzione 2, ndr)» sono destinate «ai candidati idonei che hanno espresso preferenza per l’opzione 3 ed in subordine per l’opzione 1». Mentre le licenze di tipologia ordinaria, non attribuite ai candidati dell'opzione 1, sarebbero state assegnate «ai candidati idonei che hanno espresso preferenza per l’opzione 3 ed in subordine per l’opzione 2».
La lista dei candidati all'opzione 3 sarebbe utilizzata quindi per raggiungere i numeri necessari. «Nel bando non c'è scritto da nessuna parte che era prevista un'opzione residuale. Il bando è chiaro e dice l'opposto», spiega Antonino Galletti, il legale di riferimento del gruppo. «Noi sosteniamo che in realtà l'opzione 3 l'ha scelta chi voleva accedere a tutti i due i bandi, non chi voleva andare in graduatoria in coda rispetto a quelle non assegnate alla prima e alla seconda opzione, perché non avrebbe senso, ovviamente non lo farebbe nessuno», continua l'avvocato. Ma dall'assessorato alla Mobilità ribattono che l'articolo 7 del bando «è molto chiaro» che si trattasse di una categoria di rimanenza.
«L'Italia è quel paese dove se vinci un concorso pubblico, chi non ha fatto neanche il punteggio minimo di idoneità, si trova in una graduatoria di merito sopra di te», è il commento degli esclusi dell'opzione 3 che hanno presentato più di una diffida all'amministrazione capitolina e sono pronti per fare ricorso.