Metro, allarme borseggiatori a cinque mesi dal Giubileo
“A Roma è in corso una guerra tra bande per spartirsi la gestione del crimine nella metropolitana, prima o poi potrebbe scattarci il morto”
Le numerose rapine nella metro hanno fatto scattare l’allarme a cinque mesi dal Giubileo. Per la maxi rissa tra bande di scippatori a Barberini ieri sono scattati gli arresti domiciliari per tre dei cinque indagati, per un altro è stato disposto l’obbligo di firma. Si tratta di due cittadini peruviani di 24 e 25 anni, un colombiano di 40 anni, un cittadino cubano di 23 e un egiziano di 19. A tutti sono contestati i reati di rissa aggravata e interruzione di pubblico servizio. Denunciati anche un ragazzo albanese di 17 anni e due egiziani di 16.
Nel chiedere il carcere per quattro dei cinque fermati, il pm Giovanni Nostro che ha affermato che a Roma è in corso una «guerra tra bande per spartirsi la gestione del crimine nella metropolitana. Un fenomeno allarmante: se non si interviene in maniera netta prima o poi potrebbe scapparci il morto». Anche per questo il Campidoglio è intenzionato a chiedere alla Prefettura un intervento più corposo delle forze dell’ordine. Il Comune ha stanziato 93 milioni di euro per aumentare la sicurezza e rafforzare la presenza dei vigilantes.
L'attacco da Fratelli d'Italia
Intanto arriva l'attacco da Fratelli d’Italia: «Il sindaco Gualtieri anziché immortalarsi in video, si affretti a individuare le soluzioni più opportune per garantire la sicurezza dei viaggiatori della metropolitana», dice la senatrice di Fratelli d’Italia Susanna Campione mentre per il consigliere Federico Rocca «è ora di dire basta. La sicurezza nelle metropolitane è diventata un’emergenza. Piaccia o no al Pd capitolino ed è ora di agire, altrimenti gettino la spugna per manifesta incapacità».
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