A Roma secondo uno studio ci sono stati 282 morti per il caldo in 10 giorni
- Edoardo Iacolucci
- 12 ore fa
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Sono 164 decessi causati per il cambiamento climatico. L’allarme degli scienziati: «Ondata di calore resa più intensa di 2,4 gradi dalle attività umane». Greenpeace: «Smettere subito con i combustibili fossili»

Nella Capitale, l’ondata di calore di fine giugno ha lasciato una scia silenziosa di vittime. Secondo lo studio condotto da Imperial College London e London School of Hygiene & Tropical Medicine, sono stati 282 i decessi in eccesso registrati tra il 23 giugno e il 2 luglio, di cui 164 attribuiti direttamente al cambiamento climatico. In termini percentuali, quasi il 60% delle morti è legato all’azione dell’uomo sul clima.
I dati sono accompagnati da un intervallo di confidenza: gli scienziati stimano con il 95% di probabilità che i decessi totali siano compresi tra 241 e 316, mentre quelli dovuti al clima tra 128 e 192.

Eventi estremi sempre più frequenti: «Roma sempre più calda»
Durante i cinque giorni più critici, la città ha registrato una temperatura media di 30,12°C. Lo studio ha calcolato che senza il riscaldamento globale, l’ondata sarebbe stata più fresca di 2,45°C. Un incremento che, seppur apparentemente modesto, può avere effetti letali su migliaia di persone, specie le più fragili.
Il dato più preoccupante riguarda il return period (la frequenza media con cui si verificano eventi simili): per Roma è di 3,69 anni. Significa che ondate di calore di questa intensità sono diventate quasi triennali, mentre in passato erano molto più rare.
Il caldo colpisce soprattutto gli anziani, ma nessuno è immune

Il tasso di mortalità legato al caldo è stato stimato in 131 decessi ogni milione di abitanti. Tuttavia, per un confronto più accurato tra città, gli scienziati utilizzano il tasso standardizzato, che per Roma è pari a 117 morti per milione: questo dato tiene conto della composizione demografica (età, condizioni di salute) e consente confronti più equi.
Lo studio evidenzia che l’88% dei decessi per il caldo ha riguardato persone over 65, ma anche la popolazione attiva non è al sicuro: 183 morti sono stati stimati nella fascia 20–64 anni solo nelle 12 città analizzate.
Greenpeace: «È l’inferno climatico, causato dai combustibili fossili»
Durissimo il commento di Federico Spadini, della campagna clima di Greenpeace Italia:
«Le temperature record di questo inizio estate stanno rendendo le nostre vite un vero e proprio inferno climatico, con morti premature triplicate, complicazioni di salute e impossibilità a svolgere le attività di tutti i giorni. E questa situazione è la diretta conseguenza della nostra dipendenza dai combustibili fossili».
L’organizzazione ambientalista chiede al governo italiano e a quelli europei di interrompere subito i nuovi investimenti in gas, petrolio e carbone, e di spostare le risorse pubbliche verso energie rinnovabili e piani di adattamento. Greenpeace ha inoltre lanciato una petizione per chiedere lo stop a tutti i nuovi progetti fossili.
«Le grandi aziende energetiche devono essere chiamate a rispondere dei danni provocati dalle loro emissioni fuori controllo», conclude Spadini.

I numeri dell’emergenza caldo a Roma
Nella settimana più calda di inizio estate, Roma ha contato 282 decessi in eccesso, con un intervallo statistico che oscilla tra 241 e 316 morti. Di questi, ben 164 (tra 128 e 192 secondo le stime) sono stati direttamente attribuiti al cambiamento climatico, ovvero circa il 58% del totale.
Considerando la popolazione della capitale, oltre 2,1 milioni di abitanti, si parla di 131 morti ogni milione di persone. Tuttavia, applicando un criterio standardizzato che tiene conto della composizione demografica (età media e fragilità della popolazione), il tasso corretto è di 117 decessi per milione.
L’ondata di calore ha portato la temperatura media nei cinque giorni più estremi a 30,12 gradi Celsius, un valore che, secondo gli scienziati, è stato reso più intenso di 2,45 gradi proprio a causa del riscaldamento globale. Eventi climatici di questa portata, che un tempo erano eccezionali, oggi si verificano con una frequenza media di una volta ogni 3,7 anni.

Roma, il confronto con Milano
A confronto con Roma, Milano ha registrato numeri ancora più drammatici: durante lo stesso periodo, nel capoluogo lombardo si stimano 499 decessi legati al caldo, di cui 317 attribuiti al cambiamento climatico. Roma, pur colpita duramente, conta circa la metà delle vittime di Milano, che risulta la città europea più colpita in termini assoluti secondo lo studio.
Una tragedia silenziosa in tutta Europa: i numeri mostrano il peso del clima
Le visualizzazioni diffuse dall’Imperial College London rendono evidente l’impatto devastante del cambiamento climatico sull’ondata di calore che ha colpito l’Europa tra il 23 giugno e il 2 luglio. Secondo le stime, il 65% dei decessi totali per caldo (circa 1.500 su 2.300) è stato causato dal riscaldamento globale.
Nelle mappe elaborate dagli scienziati, l’Italia risalta in rosso scuro: Milano è la città più colpita in assoluto, con 317 decessi attribuiti al cambiamento climatico su un totale di 499. Seguono Barcellona (286), Parigi (235), Roma (164) e Londra (172). In città come Madrid, l’impatto è stato ancora più marcato in proporzione: quasi il 92% delle morti è attribuibile al cambiamento climatico.
Un’infografica simbolica mostra centinaia di figure umane: le sagome scure rappresentano i morti causati dal cambiamento climatico, quelle chiare quelli “naturali”. Il messaggio è potente e visivo: il cambiamento climatico non è un rischio futuro, ma una minaccia concreta e già mortale.
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