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Luca Blasi dopo le manganellate: «Il Dl sicurezza punisce chi protesta con le stesse pene di chi stupra una donna»

  • Immagine del redattore: Titty Santoriello Indiano
    Titty Santoriello Indiano
  • 3 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

All'indomani del presidio contro il Dl sicurezza, oggi 27 maggio si è tenuta la conferenza stampa per annunciare la manifestazione di sabato a Roma. Attesi già 110 pullman e migliaia di persone in treno. All'incontro con i giornalisti ha partecipato anche l'assessore del III municipio Luca Blasi, tra i protagonisti della protesta contro il provvedimento voluto dal Governo: «Questo decreto intende cambiare il piano democratico del Paese»

Luca Blasi dopo le manganellate: «Il Dl sicurezza punisce chi protesta con le stesse pene di chi stupra una donna»
Conferenza stampa di presentazione della manifestazione contro il Dl Sicurezza che si terrà sabato 31 maggio a Roma

Ha ancora i segni delle manganellate ricevute durante il presidio del 26 maggio Luca Blasi, assessore alla Cultura e alle politiche abitative del III municipio, portavoce della «Rete no Ddl Sicurezza». Lo incontriamo alla conferenza stampa indetta a Montecitorio per annunciare la manifestazione di sabato a Roma dove sono attese decine di migliaia di persone. «Con questo atto si manda in carcere chi fa un blocco stradale per il clima con le stesse pene e con gli stessi anni di carcere di chi stupra una donna», dice Blasi che ha spiegato i motivi del dissenso al provvedimento voluto dal Governo Meloni.


Innanzitutto come sta dopo i colpi di ieri?

«Sto abbastanza bene, sono in piedi anche se non riesco a vedere bene da quest'occhio, ho un offuscamento probabilmente dovuto dalla botta. Ora devo aspettare qualche giorno per capire se la cosa passerà, però sto bene».


Cosa significa essere colpiti mentre si sta compiendo un lavoro di mediazione tra manifestanti e forze dell’ordine, a volto scoperto e a mani nude?

«Fa rabbia perché era una situazione facilmente evitabile: lo scontro è stato contenuto, non ci sono agenti feriti per fortuna. In questa circostanza si voleva segnalare un problema di agibilità democratica sotto il Parlamento: in ogni Paese si può andare a manifestare sotto i luoghi in cui si prendono le decisioni. In Italia, invece, viene sempre vietato e questo è inaccettabile, soprattutto quando viene fatto nelle modalità di questo Governo.


Quali?

«Umiliando i leader parlamentari, umiliando la normale dialettica politica tra maggioranza e opposizioni e a maggior ragione quello che è successo a me ieri in piazza è il segnale che quando si inquina il clima poi qualcuno dalle parole passa ai fatti e rischia di far male»


Quali sono i temi che la Rete contro il Decreto sicurezza ritiene irricevibili?

Si manda in carcere chi fa un blocco stradale per il clima con le stesse pene e con gli stessi anni di carcere di chi stupra una donna, di questo parliamo. Invece la legge è giusta quando la pena è congrua al reato che uno commina. In secondo luogo il dissenso non può essere punito, il dissenso pacifico, il dissenso gandhiano non può essere tramutato in anni di carcere. Non è che questo decreto è fatto male, questo decreto vuole cambiare proprio il piano democratico del Paese. Anche perché il diritto al dissenso è uno dei capisaldi di una democrazia, se non c'è più quello non c'è più in democrazia.


Come si svolgerà la manifestazione di sabato?

«Sarà oceanica, verranno persone da tutta Italia, sarà la più grande manifestazione contro il governo Meloni. Più di 110 pullman stanno arrivando a Roma, migliaia di persone con i treni. Io credo che c'è una convergenza nuova, inedita, tra soggetti anche molto diversi perché la rete ormai va dalla Cgil ad Aamnesty international, all'Arci, arrivando fino a tutti i centri sociali d'Italia, al movimento di massa antiproibizionista, al movimento ravers che è molto colpito in questo momento e a tutti quei pezzi di società che sono indisponibili a uno Stato che si tramuta in uno stato di polizia. Sabato saranno tutti in piazza quel giorno e penso che sarà una novità importante nello scenario politico italiano»


Sfratti più facili e pene severe per chi abita le case senza titolo. Cosa accadrà in concreto a Roma e nelle altre città con il Dl sicurezza rispetto all'emergenza abitativa?

«Il Governo ha tolto il bonus casa e il bonus affitti e non ha mai presentato un piano casa. Aumentano gli affitti e diminuiscono i salari e l'unica risposta che danno gli esponenti della maggioranza è che chi ha occupato una casa per necessità e per disperazione deve essere messo in galera. Pensano che la risolvono così la questione? Hanno tutto questo spazio nelel galere? Io non credo. Bisognerebbe, invece, fare una politica che dia la casa alle persone.


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