La versione di Zaniolo: «Chiedo scusa: volevo stare vicino ai ragazzi, ma mi hanno provocato. Nessuna aggressione»
- Redazione La Capitale
- 6 ore fa
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Zaniolo ha ammesso di aver reagito male a una provocazione verbale e si è scusato pubblicamente, assumendosi la responsabilità del gesto

Al centro di una nuova polemica c’è Nicolò Zaniolo, oggi alla Fiorentina ma cresciuto calcisticamente a Roma.
Dopo la partita del campionato Primavera tra Fiorentina e Roma, Zaniolo sarebbe entrato nello spogliatoio giallorosso provocando alcuni giovani giocatori e, secondo la versione del club capitolino, arrivando persino a colpirne due. La Figc ha aperto un’indagine per chiarire i fatti, su cui al momento emergono versioni contrastanti. Zaniolo, inizialmente difeso dalla Fiorentina, ha ora scelto di intervenire in prima persona con un messaggio pubblico.
La versione di Zaniolo
Zaniolo ha ammesso di aver reagito male a una provocazione verbale e si è scusato pubblicamente, assumendosi la responsabilità del gesto. Ha ammesso di aver perso la calma, senza aggredire nessuno, ma sottolineando che la sua intenzione era solo quella di dare sostegno ai giovani della Roma.
«Voglio chiedere scusa con il cuore per quanto accaduto ieri. So di aver reagito male e me ne assumo la responsabilità. Sono andato lì con l'unico intento di dare un segnale positivo, di stare vicino ai ragazzi in un momento difficile dopo la partita. Purtroppo, sono stato provocato verbalmente da un ragazzo e, sbagliando, ho perso la calma.
È un errore che mi pesa, soprattutto perché so di dover essere un esempio per i più giovani. Ci tengo però a precisare che i fatti sono ben lontani da quanto ricostruito e che da parte mia, oltre ad una discussione verbale, non c’è stato alcun comportamento fisicamente aggressivo.
So di aver deluso qualcuno con questo episodio, ma spero che possiate capire che non era mia intenzione mancare di rispetto a nessuno.Detto questo, rinnovo le mie scuse. Da uomo, da sportivo e da persona che ama questo ambiente voglio solo ricostruire e guardare avanti con umiltà».