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Il comitato di quartiere di Montagnola si mobilita per salvare il cinema Ambassade

  • Immagine del redattore: Anita Armenise
    Anita Armenise
  • 17 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

L'Ambassade era l'unica sala che serviva quattro quartieri, quello di Montagnola, Tor Marancia, Ardeatino e Roma 70


La campagna è iniziata il 28 febbraio e prosegue da quel giorno senza sosta. Come la rumorosa battaglia per salvare dalla chiusura e dalla speculazione le altre sale romane, lotta a cui si sono unite le voci di attori registi e produttori illustri, italiani e non.


Il 7 marzo per l'Ambassade è stata lanciata anche una raccolta firme, che ha raggiunto 2mila adesioni. L'obiettivo è quello di salvare l'ex cinema Ambassade, uno storico spazio culturale, abbandonato da cinque anni, che è stato recentemente acquisito da un fondo olandese, insieme ad altri 8 cinema della capitale. L'Ambassade era l'unica sala che serviva quattro quartieri, quello di Montagnola, Tor Marancia, Ardeatino e Roma 70.


Cinema Ambassade, la raccolta firme e l'assemblea pubblica

Per dare ulteriore slancio alla mobilitazione, martedì 18 marzo alle 18 il comitato ha organizzato un'assemblea pubblica presso la Casa del municipio in via Barbara, 57. «Come comitato di quartiere – dichiarano i promotori dell’iniziativa – abbiamo deciso di organizzare questo incontro per rilanciare la campagna assieme a tutte le altre forze territoriali che hanno scelto di mobilitarsi. Sarà un momento di confronto per decidere insieme come proseguire verso il nostro obiettivo: prima salvare il cinema dalla speculazione e poi riaprire uno spazio culturale per il quartiere».


L’impegno del comitato non si limita all’assemblea pubblica. Ogni venerdì, infatti, i volontari si ritrovano davanti all’ex-cinema per raccogliere firme a sostegno della richiesta di tutela della struttura come presidio culturale territoriale. Il futuro dell’ex-cinema, come quello degli altri 8 acquistati dal fondo olandese, è ancora incerto, ma la determinazione del quartiere ha un solo obiettivo: salvare il cinema dalla speculazione e restituirlo alla città come centro culturale attivo e accessibile a tutti.

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