Caso Orlandi, parla l'ex compagno di classe: «Emanuela era riservata, tranquilla. Nessun segnale della sua scomparsa»
- Edoardo Iacolucci
- 19 ore fa
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Aggiornamento: 1 ora fa
Audizione in Commissione d’inchiesta sul caso Orlandi-Gregori. Tommaso Bisignani, ex compagno di classe di Emanuela, ricorda la ragazza come «timida, riservata e senza grilli per la testa»

«Emanuela era una ragazza tranquilla, riservata. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato una fine del genere». A parlare è Tommaso Bisignani, ex compagno di classe di Emanuela Orlandi al Convitto Nazionale di Roma, ascoltato oggi in audizione dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla scomparsa della cittadina vaticana e di Mirella Gregori.
Emanuela Orlandi «era timida e schiva, ma molto amata»
Nel suo intervento, Bisignani ha tracciato un ritratto sobrio e affettuoso della giovane scomparsa il 22 giugno del 1983: «Era abbastanza timida, non era una di quelle che si metteva in mostra. Una ragazza carina, aveva i suoi ammiratori, ma non amava parlare di sé. Non aveva grilli per la testa, al contrario era molto tranquilla».
Ricordando gli ultimi giorni prima della scomparsa, l'ex compagno ha raccontato: «Siamo usciti insieme pochi giorni prima che sparisse, in una classica uscita di comitiva. Emanuela era un po’ schiva su certe cose, ma nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo».
«Sbigottiti, non c’erano segnali»
Sconcertato dall’improvvisa notizia della scomparsa, Bisignani ha spiegato di essere stato in vacanza in Abruzzo al momento della diffusione della notizia: «Ero a Francavilla da mia zia, lo seppi dal telegiornale. Ne parlai con un amico e tornammo subito a Roma. Ci chiedemmo se potevamo fare qualcosa e ci mettemmo a girare per la città. Sono rimasto sbigottito, non avevo avuto nessun sentore. Era una ragazza normalissima, non c’erano segnali per una cosa del genere».
Il mistero di Giovannino: «Era solo uno scherzo»
Durante l'audizione è stato affrontato anche il tema di alcune voci emerse negli anni, tra cui la figura misteriosa di «Giovannino», citata nel diario di Emanuela. Bisignani ha smentito qualsiasi legame con persone reali: «Era solo un gioco tra ragazzi. Si scherzava sul fatto che Emanuela vivesse in Vaticano, dicevamo che nei corridoi la aspettava 'Giovannino', un riferimento scherzoso a Giovanni Paolo II. Nulla di serio».
Cosmetici e rendimento scolastico: «Tutto nella norma»
Quanto al presunto coinvolgimento di Emanuela in attività commerciali, Bisignani ha ricordato vagamente un’idea di vendita di cosmetici che «andava di moda» in quel periodo tra gli studenti. Interpellato infine sul rendimento scolastico della ragazza, ha spiegato: «Sapevamo che aveva preso
due materie, ma non ricordo un calo particolare né un aumento delle assenze».
Nessuna traccia di «Federico»
Smentite anche le presunte connessioni con un eventuale «Federico» citato nel diario: «In classe nostra non c’era nessun Federico. C’era una certa Federica, ma frequentava il liceo classico, non la nostra sezione».