Al via il cantiere del biodigestore di Cesano: Roma punta all’autosufficienza nella gestione dei rifiuti
- Redazione La Capitale
- 6 ore fa
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«Un impianto sicuro, moderno ed ecosostenibile»: parte da Cesano la transizione verso l’economia circolare. Alfonsi: «La Capitale non può restare ostaggio dell’emergenza». Manzi (Ama): «Modello di eccellenza per l’Italia»

È ufficialmente partito il cantiere per la realizzazione del biodigestore anaerobico di Cesano, nel Municipio XV. L’annuncio arriva da Ama, che ha preso possesso dell’area di 6 ettari destinata all’impianto e ha formalmente consegnato i lavori all’impresa costruttrice.
Si tratta del primo degli impianti previsti dal Piano industriale della municipalizzata capitolina, destinato a trattare ogni anno fino a 100mila tonnellate di rifiuti organici – dagli scarti alimentari agli sfalci verdi – e a trasformarli in biogas e compost di qualità.
«Fin dall’inizio una delle priorità di questa amministrazione è stata quella di invertire radicalmente l’approccio al tema dei rifiuti» ha dichiarato l’assessora all’Ambiente di Roma Capitale Sabrina Alfonsi, spiegando che «una Capitale europea moderna ed efficiente non può essere soggetta a periodiche crisi derivanti dalla carenza impiantistica». Conclude: «Grazie a questi impianti ecosostenibili e di economia circolare, l’autosufficienza è finalmente a portata di mano».
«Una svolta per l’ambiente e i conti pubblici»
Il progetto si inserisce in una strategia più ampia che comprende anche un secondo biodigestore a Casal Selce e due impianti per la selezione di plastica e carta. L’obiettivo dichiarato è duplice: autonomia nel trattamento dell’organico e drastica riduzione dei costi di trasporto oggi sostenuti per inviare i rifiuti nel Nord Italia (Veneto e Friuli-Venezia Giulia).
«Aggiungiamo un tassello fondamentale al percorso che mira a fare della nostra città un modello di eccellenza nell’economia circolare» ha affermato il presidente di Ama Bruno Manzi. «Tutte le azioni in campo puntano a una soluzione definitiva e strutturale al ciclo dei rifiuti che assicuri benefici ambientali ed economici».
L’impianto permetterà di evitare 3.000 viaggi l’anno di mezzi pesanti, per un totale di quasi 4 milioni di km percorsi in meno e un risparmio di oltre 4,8 milioni di euro annui. Una volta a regime, produrrà 20 milioni di metri cubi di metano e 36.000 tonnellate l’anno di compost adatto all’agricoltura e al giardinaggio.
«Tecnologia sicura e senza impatto ambientale»
Il biodigestore funzionerà attraverso un processo di digestione anaerobica, articolato in tre fasi:
Separazione e triturazione dell’umido;
Digestione priva di ossigeno, con produzione di biogas;
Compostaggio con sfalci per la produzione di fertilizzante naturale.
Si tratta di una tecnologia già ampiamente collaudata, con oltre 2.000 impianti attivi in Italia e 20.000 in Europa, e che risponde a rigide normative ambientali. Tutte le lavorazioni avverranno in ambienti sigillati, con sistemi di aspirazione e filtraggio dell’aria per impedire la diffusione di odori o emissioni nocive.
«Roma esce dal medioevo dei rifiuti»
Ad oggi, la Capitale non dispone di alcun impianto di questo tipo e dipende da strutture lontane centinaia di chilometri. L’inaugurazione del cantiere segna quindi l’inizio di una fase nuova per Roma.
Conclude Alfonsi: «Con questi impianti possiamo uscire dal medioevo della gestione rifiuti. È una questione di modernità, di efficienza e di rispetto per l’ambiente».